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Voci dal Giappone: guide essenziali agli autori contemporanei del Giappone

Una guida essenziale alla letteratura giapponese contemporanea, attraverso le opere di autori e autrici che parlano della società e delle sue sfide. Ecco la nostra selezione.

letteratura giapponese contemporanea

Viaggiare è uno dei modi migliori per conoscere la cultura, le tradizioni e la popolazione di un paese. Non sempre, però, il viaggio presuppone lo spostamento fisico: grazie ai libri, infatti, possiamo conoscere civiltà lontane nel tempo e nello spazio, comprendere le radici del loro pensiero e scoprire dall’interno, attraverso storie e racconti, cosa caratterizza la società attuale. Gli autori e le autrici della letteratura contemporanea giapponese ci portano tra le strade di Tokyo, nelle affascinanti locande tipiche, su microscopiche e remote isolette, nel cuore di luoghi quotidiani e quasi banali, dove dimora l’autentico spirito nipponico. Siamo pronti a portarti con noi tra le pagine di scrittori e scrittrici che esplorano le luci e le ombre del Giappone, con il tocco riconoscibile di una letteratura che oggi è sempre più tradotta, apprezzata e diffusa.  

 

La letteratura contemporanea giapponese: un ricco tessuto di narrazioni, temi e stili

Murakami Haruki e Yoshimoto Banana, forse i due nomi più noti della letteratura giapponese contemporanea, sono in ottima compagnia. Negli ultimi decenni, infatti, sono emerse pian piano moltissime voci che hanno scelto la narrativa per raccontare la complessità, le sfide e le contraddizioni del Giappone di oggi.

 

Gli autori e le autrici affrontano temi come l'alienazione, la tecnologia, l'identità di genere e i cambiamenti socio-economici, attraverso una varietà di generi e stili, caratterizzati da una profonda introspezione psicologica, dal realismo urbano, dal ricorso alla fantasia. Cominciamo allora a conoscere meglio Kirino Natsuo, Hitonari Tsuji, Kawamura Genki (e molti altri) attraverso alcune delle loro opere.

 

“Le quattro casalinghe di Tokyo” di Kirino Natsuo

Kirino Natsuo, classe 1951, è tra le autrici giapponesi di libri gialli più apprezzate,  sia in patria che all’estero. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, primo tra tutti il premio Edogawa Ranpo nel 1993, con il romanzo “Pioggia sul viso”. Con “Le quattro casalinghe di Tokyo” (uscito in Italia nel 2003) si è aggiudicata il premio dell’Associazione giapponese degli autori di romanzi polizieschi. Alla base della trama c’è una storia di violenze: Yaoyoi vive con suo marito Kenji, un uomo che alza le mani, beve e spende tutti i soldi al gioco. Un giorno, però, la donna decide che ha subito troppo: in pochi minuti, si ritrova accanto al corpo senza vita di Kenji, certa che quell’omicidio sia stata la cosa giusta da fare. Per liberarsi definitivamente di lui, però, ha bisogno dell’aiuto delle amiche, che certo non si tirano indietro davanti alla prospettiva di doversi disfare di un cadavere. 

 

“Non è un lavoro per ragazze” di Sakuraba Kazuki

Appassionata di videogiochi, Sakuraba Kazuki è nata nel 1979. I suoi romanzi “Red Girls” e “Watashi no otoko” (non ancora tradotto in italiano), hanno vinto, rispettivamente, il Mystery Writers of Japan Award e il Naoki Prize. Con “Non è un lavoro per ragazze”, pubblicato in Italia nel 2023, Sakuraba racconta la storia di due adolescenti che crescono su un’isola della prefettura di Yamaguchi, un luogo isolato, lontano dalle luci di Tōkyō e delle grandi città. Aoi e Shizuka frequentano la seconda media, ma le loro esistenze, in apparenza piatte e tranquille, nascondono profonde ferite. Aoi ha un patrigno che vive sulle sue spalle, rubandole i soldi che guadagna con piccoli lavoretti estivi. Shizuka le propone una via d’uscita, chiedendo poi lo stesso aiuto in cambio.

 

“Tokyo decibel” e “Uova” di Hitonari Tsuji

Narratore, musicista, fotografo e regista, Hitonari Tsuji (1959) ha scritto molti romanzi di successo. Con “Il Buddha bianco”, ispirato alla vita di suo nonno, ha vinto in Francia il Prix Femina Étranger.  

 

Tokyo decibel” è la storia di Arata, un giovane di 28 anni che vive nella capitale giapponese e per lavoro misura i livelli di rumore del distretto. Un giorno ha un’idea destinata a cambiare il corso della sua vita: decide di realizzare una mappa sonora della città. Un compito che lo porterà a esplorare sempre più da vicino l’aspetto sonoro di Tōkyō, ma che avrà delle ripercussioni sulle sue relazioni, in particolare quella con la fidanzata Fumi. 

 

Uova” raccoglie le storie che si incrociano in uno dei luoghi più significativi del Giappone: un izakaya, locale che serve bevande accompagnate da cibo. Al suo interno, le storie dei clienti abituali incontrano quelle dei gestori, in un ambiente che acquisisce man mano familiarità. Così Satoji, lo chef che serve ottimi piatti cucinati con passione, entra nella vita di Mayo e di sua figlia Oeuf, che apprezza moltissimo le uova.

 

“Se i gatti scomparissero dal mondo” di Kawamura Genki

Un giorno in più, in cambio di qualcosa che scomparirà per sempre dal mondo: è questa la proposta che il Diavolo fa al protagonista del romanzo “Se i gatti scomparissero dal mondo”, un giovane postino che si trova a fare i conti con la propria, imminente, morte. Il patto col Diavolo potrebbe dargli tempo, molto più tempo, ma a quale prezzo? Le cose non sono solo oggetti, sono ricordi e memoria: se sparissero, sparirebbe anche tutto ciò che è legato a loro. E se sparissero i gatti? Un vero guaio, per il postino, che non ha nessun altro, solo il suo felino domestico, Cavolo. Kawamura Genki racconta una storia toccante, che parla di solitudine, di rimpianti e di ciò che davvero conta nella vita. Un racconto commovente, che ha portato lo scrittore al successo internazionale.

 

“Stanze parlanti” di Marie Kondo e Kawamura Genki

Insieme a Marie Kondo, autrice e ideatrice di un metodo di riordino chiamato KonMari, Kawamura Genki ha scritto “Stanze parlanti”: la protagonista è Miko, una donna che fa, più o meno, il lavoro di Marie Kondo, ovvero aiuta le persone a rimettere la casa in ordine. Stanza dopo stanza, Miko non agisce solo sugli ambienti e su ciò che si trova al loro interno, ma anche sulle vite delle persone. Grazie alla sua capacità di “sentire” gli oggetti, infatti, è in grado di leggere le storie dietro ciò che i suoi clienti accumulano sugli scaffali e negli armadi, riuscendo a trovare una chiave per riordinare anche le loro esistenze.

 

“Amore a seimila gradi” di Kashimada Maki

Classe 1976, Kashimada Maki ha vinto diversi premi letterari, tra cui il Premio Akutagawa per “Viaggio nella terra dei morti”. “Amore a seimila gradi”, la sua quinta opera, è ispirata alla sceneggiatura che Marguerite Duras scrisse per il film Hiroshima, mon amour di Alain Resnais. La storia è quella di una casalinga che ha delle visioni di un fungo atomico, che la convincono a lasciare la sua famiglia per mettersi in viaggio verso la città di Nagasaki. 

 

“108 rintocchi” di Yoshimura Keiko

Tra le voci più giovani del panorama nipponico, c’è Yoshimura Keiko, classe 1999. “108 rintocchi” è il suo primo romanzo, ambientato su una piccola isola, la minore dell’arcipelago di Izu. Lì vive Mamoru, che passa la vita ad aggiustare tetti, finestre e ogni oggetto che gli capiti a tiro. Il lavoro di tuttofare gli permette di dedicarsi agli altri, di restituire alle persone e ai luoghi una bicicletta o un pianoforte di nuovo funzionanti. Mentre il Capodanno si avvicina, suonano i 108 rintocchi che segnano questo passaggio nella religione buddhista: 107 nell’anno vecchio, uno subito dopo la mezzanotte, a simboleggiare tutte le passioni di cui l’essere umano deve liberarsi per raggiungere il Nirvana. Proprio durante quella notte, Mamoru riceve una lettera destinata a cambiare molte cose e a fargli comprendere il suo ruolo e la sua importanza per gli altri abitanti dell’isola.


Il nostro excursus nella letteratura giapponese contemporanea si conclude qui, non prima di averti suggerito altre letture grazie ai consigli dei nostri librai. 

 

Quali autori e autrici giapponesi ti piacciono di più? Quali libri hai nello scaffale? 

 

A presto!