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6 libri sul clima e sull’ambiente per salvare il Pianeta

La sostenibilità ambientale è uno dei temi d’attualità più “caldi” e, per via dell’effetto Greta Thunberg, ha coinvolto anche l’editoria. Ecco 6 titoli per chi vuole capirne di più.

 

I cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale sono temi di estrema attualità, che da qualche anno attraversano e coinvolgono società e dibattito pubblico a ogni livello, entrando a far parte sempre di più della nostra vita quotidiana. A cominciare dalle letture. 

 

Secondo una recente indagine del Nielsen Book Research condivisa dal Guardian, tra il 2018 e il 2019 l’editoria per ragazzi sarebbe stata investita dal cosiddetto “effetto Greta Thunberg”: un’ondata crescente di interesse e di pubblicazioni dedicate proprio alla salvaguardia del Pianeta e delle sue risorse. 

 

Anche in Italia i risultati dell’accorata e schietta denuncia della giovane attivista svedese non si sono fatti attendere, come hanno dimostrato la sentita partecipazione agli scioperi per il Clima degli anni scorsi e il moltiplicarsi di iniziative pubbliche e private sull’argomento. Sempre più numerosi sono poi i libri sull'ambiente, l’ecologia e il surriscaldamento globale per adulti e ragazzi: volumi che contribuiscono alla sensibilizzazione e all’approfondimento di fenomeni di cui spesso si ignora il significato più profondo.

 

Cosa vuol dire esattamente “transizione ecologica”? Cosa si intende davvero per “approccio green”? E quali sono le conseguenze dei cambiamenti climatici per il nostro sistema alimentare?
Per ognuno di questi dubbi (e per molti altri ancora), c’è almeno un titolo che vogliamo consigliarvi.
 

Libri sul clima che cambia in Italia e le sue conseguenze

Si è conclusa da poco la cosiddetta Pre-COP26 di Milano (l’appuntamento che precede l’imminente COP26, annuale Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite in programma per il prossimo novembre a Glasgow) in cui l’Italia ha parlato apertamente di “emergenza climatica”. La stessa emergenza che da diversi anni viene monitorata e minuziosamente descritta nel rapporto della serie “Gli indicatori del clima in Italia” a cura di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e delle principali Agenzie regionali e provinciali di settore. 

 

Nella pubblicazione del luglio scorso, relativa al 2020, si legge ad esempio che: “Mentre a scala globale sulla terraferma il 2020 è stato l’anno più caldo della serie storica, con un’anomalia di +1.44 °C rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990, in Italia è stato il quinto anno più caldo dal 1961, registrando un’anomalia media di +1.54°C.”.

 

Le conseguenze di tali variazioni sul nostro Paese sono proprio l’oggetto del libro “Il clima che cambia l’Italia” di Roberto Mezzalama, ingegnere ambientale, collaboratore dell'Università di Harvard e membro del Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Torino. Con una scrittura scorrevole e coinvolgente, Mezzalama porta il lettore in un viaggio alla scoperta del nostro recente passato e del presente odierno, in un confronto tra professioni e abitudini di ieri e di oggi, in cui l’oggi esce (o rischia di uscire, se non si agirà in tempo) sconfitto, impoverito di qualche attività o qualità particolare. I gradi in aumento ogni stagione potrebbero condurci molto presto a una mutazione degli stili di vita di cui forse non siamo ancora del tutto consapevoli. 

 

 

Per certi versi più confortante, ma non per questo meno lucido, il volume edito da RaiLibri intitolato Italia green. La mappa delle eccellenze italiane nell’economia green di Marco Frittella. Senza la pretesa di essere esaustivo, l’autore si concentra infatti sui casi positivi di ambientalismo aziendale e imprenditoriale per raccontarne gli obiettivi e i successi. Un libro che getta una luce positiva su un settore, quello industriale, spesso accusato di lavarsi la coscienza con slogan e azioni di poco conto. In inglese, “greenwashing”: una precisa strategia di marketing che prevede la propaganda strumentale di attività apparentemente ecosostenibili (reali o presunte), senza alcuna menzione a eventuali impatti negativi delle stesse o di altre normalmente condotte dall’azienda promotrice.

 

Libri sulla sostenibilità alimentare per una tavola “green”

L’adozione di comportamenti sempre più rispettosi della natura (dalla riduzione dei consumi domestici alla raccolta differenziata), passa anche dalla tavola e da scelte d’acquisto consapevoli di ciò che c’è dietro a quello che mangiamo. 

 

La produzione di cibo è sicuramente influenzata dalla crisi climatica, ma è spesso condizionata anche da logiche di mercato spietate, che finiscono per acuire problemi già gravi e situazioni già precarie.


È quanto racconta il giornalista d’inchiesta Stefano Liberti nel suo “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta”. Un reportage durato due anni che ha portato Liberti - penna tra le più attive e acute in Italia sulle tematiche legate alla sostenibilità agroalimentare - da una parte all’altra del globo, per seguire la filiera di quattro prodotti (carne di maiale, soia, tonno in scatola e pomodoro concentrato) e denunciarne abusi e ingiustizie ai danni dei singoli e del Pianeta. Se avete già letto “Land grabbing” dello stesso autore saprete già che la narrazione, evocativa e sofisticata, non lascia spazio a facili sentimentalismi e la denuncia non scade mai nel giudizio morale. Ciascuno è chiamato a farsi il suo. 
 

 

Un pomodoro in copertina non è l’unica cosa che accomuna Liberti e Agnese Codignola, giornalista di formazione scientifica a sua volta molto prolifica sull’argomento cibo e salvaguardia ambientale. Entrambi gli scrittori partono infatti dal presupposto che, secondo i recenti dati FAO, il mondo sarà presto abitato da dieci miliardi di persone e che le risorse attualmente a disposizione non saranno sufficienti per nutrirle tutte. 

 

Non è un caso se il secondo dei 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, documento programmatico sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi membri, coincide proprio con l’eliminazione della fame. 

 

“Il destino del cibo. Così mangeremo per salvare il mondo” della Codignola passa in rassegna alcuni dei progetti più promettenti, realizzati da un emisfero all’altro, in fatto di materie prime. Ricerca, progressi scientifici, nuovi orientamenti industriali: in questo libro la sostenibilità climatica e alimentare appare davvero come un traguardo possibile, una rivoluzione a portata di mano.   

 

Libri sull’ecologia per trattare meglio il nostro Pianeta

Chi si è già interessato di questioni ambientali, avrà sicuramente sentito parlare di “Antropocene” e “Impronta ecologica”. Entrambe sono infatti parole chiave per capire meglio il problema e soprattutto il ruolo che l’umanità ha avuto nel crearlo e nel portarlo agli esiti attuali. 

 

Coniato nel 2000 dal premio Nobel Paul Crutzen, chimico olandese, il termine Antropocene indica l’epoca geologica in cui ci troviamo e in cui l’uomo (-àntropo, dal greco ἄνϑρωπος, “essere umano”) è il fattore scatenante, con le sue attività e la sua condotta, di fenomeni climatici su scala globale.

 

A tradurre in valori numerici l'influenza antropologica sul Pianeta, ci ha pensato l’ambientalista svizzero Mathis Wackernagel, insieme al canadese William E.Rees, co-fondatori dell’indice statistico che calcola, in ettari globali, il consumo delle risorse naturali da parte degli uomini. “L’impronta ecologica. Usare la biocapacità del pianeta senza distruggerla”, ad opera dello stesso Wackernagel e di Bert Beyers, spiega quanto possa pesare il nostro passaggio sulla Terra sul suo ecosistema e qual è la sua capacità di rigenerarsi liberandosi dei nostri rifiuti. 
Trattandosi di un dato spesso riportato quando si parla di impronta ecologica, ci permettiamo un piccolo spoiler su questo libro: ad oggi stiamo sfruttando le risorse naturali nella misura di un pianeta e mezzo in più di quello a nostra disposizione. 

 

È di un altro ambientalista, questa volta italiano, l’ultimo dei titoli che vogliamo consigliarvi in questo breve excursus sui libri a tema ecologia, ambiente e clima. E, anche in questo caso, porta in primo piano un concetto di grande attualità. Edoardo “Edo” Ronchi firma infatti “Le sfide della transizione ecologica”, una guida alle azioni necessarie per trainare il nostro sistema economico verso una conversione green, nei fatti oltre che nelle parole, scegliendo cioè il Pianeta sopra al profitto. 

 

I libri sul clima sono una scelta sostenibile?

Infine, una curiosità: acquistare un libro che parla di ecologia e rispetto ambientale non è una contraddizione in termini? Non sarebbe meglio, piuttosto, rinunciare alla carta e adottare supporti elettronici come e-readers e pubblicazioni in ebook?
La risposta è: dipende. 
In termini generali, i costi di produzione di un device elettronico superano generalmente quelli di un libro (per via delle componenti elettroniche che lo compongono) e il suo smaltimento è tendenzialmente impegnativo, mentre un libro può essere semplicemente riciclato. 

 

Tuttavia, come accade per altri oggetti, anche per il libro qualcosa può andare storto, ad esempio quando si è costretti a ritirare migliaia di copie dal mercato per problemi legati alla stampa, con ricadute sull’economia e sull’ecologia di tutta l’operazione.
 

Se da un lato è indubbio che la forma più sostenibile di leggere un libro è la condivisione, in famiglia, tra amici, ma anche con gli estranei attraverso le biblioteche; dall’altro sono sempre di più le case editrici che ricorrono a carta riciclata e certificata FSC, rendendo quindi anche l’acquisto sempre più green.   
Meglio iniziare per tempo a salvaguardare il Pianeta, una pagina alla volta.
Ecco i nostri consigli di lettura a tema ambiente.