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Premio Nobel per la Letteratura

Anche quest'anno la Reale Accademia di Svezia ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura: il riconoscimento è andato alla scrittrice sudcoreana Han Kang

premio nobel per la letteratura 2024

 

Anche quest'anno la Reale Accademia di Svezia ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. Il riconoscimento è andato alla scrittrice sudcoreana Han Kang

 

"per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana"

 

 

Vincitrice anche del Man Booker International Prize e di diversi altri premi, Han Kang è una delle scrittrici sudcoreane più conosciute e lette fuori dal paese di origine. Non tutte le sue opere sono state tradotte in italiano: il primo romanzo pubblicato nel nostro paese è “La vegetariana”, la storia di una donna, Yeong-hye, che smette di mangiare carne. Chi le vuole bene e vive accanto a lei non comprende la sua decisione, dettata dal bisogno di allontanarsi dalla violenza, dal dolore e dall’aggressività degli esseri umani. Narrata quasi del tutto tramite le voci del marito, del cognato e della sorella, la vicenda di Yeong-hye porta a interrogarsi su questioni che riguardano la volontà del singolo e le consuetudini sociali, i bisogni e le costrizioni, il legame con il mondo animale e quello vegetale, la nostra natura. 

 

Con “Atti umani”, Han Kang ci porta indietro nel tempo fino al 1980, nel mese di maggio, in una Corea del Sud scossa da una ribellione studentesca e dal colpo di stato di Chun Doo-hwan. In un paese sotto la legge marziale, si consumano barbarie e sofferenze di cui non si è ancora parlato molto, almeno al di fuori della Corea. E la scrittrice non risparmia la sua penna nel narrare le storie dei prigionieri e dei sopravvissuti, così come di chi ha invece perso la vita durante gli scontri, costruendo un romanzo duro, spietato, che riprende una delle pagine più dolorose della storia collettiva sudcoreana.

 

Ambientato nella capitale Seul, “L’ora di greco” racconta invece di una perdita e di un tentativo di recupero: la protagonista del romanzo, infatti, non riesce più a parlare, a causa di alcuni traumi, e cerca di uscire dal mutismo con una strategia che aveva già funzionato in un altro momento della sua vita. Se da adolescente aveva recuperato pian piano l’uso della parola grazie a un vocabolo francese, da adulta è il greco che forse può aiutarla a parlare di nuovo. Il contatto con questa lingua sconosciuta le permette di conoscere un anziano professore, con cui si crea un legame molto intimo.