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Romanzi distopici: da Fahrenheit 451 di Ray Bradbury a Ragazze elettriche di Naomi Alderman

Da Orwell a Bradbury, senza dimenticare gli autori e le autrici contemporanee: ecco i nostri consigli di lettura a tema distopie, per un’immersione in spaventosi scenari apocalittici.

 

Tra le pagine dei romanzi distopici prendono forma proiezioni e paure sul mondo del futuro, le derive della società umana, la stessa sopravvivenza di gran parte della popolazione. Libri visionari in alcuni casi, avventurosi, avvincenti, ma anche disturbanti, cupi, agghiaccianti. Un filone narrativo ricco di produzioni del passato come di titoli recenti, un genere che ci permette di esplorare gli angoli più tetri e le prospettive meno rosee, ma in molti casi anche terribilmente vicine alla realtà. 

 

Dai pompieri incendiari di “Fahrenheit 451” alla rete di social network di “Il Cerchio”, dal mito della produzione di “Mondo nuovo” alla sottomissione della donna in “Il racconto dell’ancella”, senza dimenticare il Grande Fratello di “1984”: è una linea sottile quella che separa la fantasia dell’autore dall’allegoria del mondo in cui già viviamo e dalle previsioni su quanto potrebbe accadere nel giro di qualche decennio. Ecco perché questi libri offrono anche numerosi spunti di riflessione, aprendo, a volte, un dialogo su temi come il potere, le tecnologie e il progresso, la cura del pianeta, le risorse energetiche in esaurimento. 

 

Cominciamo allora questo viaggio tra i migliori romanzi distopici italiani e internazionali, per adulti e ragazzi.
 

Distopie, utopie, ucronie: dalle pagine al grande schermo


Il genere distopico ha un’ambientazione ben precisa: le storie si svolgono nel futuro, anche prossimo, in un mondo dove le catastrofi naturali, le guerre, la lotta per il potere hanno peggiorato le condizioni di vita degli esseri umani. La distopia crea un’immagine negativa di ciò che accadrà, raffigurando delle situazioni in cui ci sono state svolte negative, sotto diversi aspetti.
 

“Il mondo nuovo” di Aldous Huxley


Pensiamo a “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, il romanzo del 1932 spesso considerato capostipite di questo filone: nel libro, ambientato in un immaginario stato totalitario, tutto viene sacrificato sull’altare del progresso e della produzione. I cittadini hanno rinunciato alla propria individualità e non provano più emozioni, ma possono godere, in cambio, di qualunque bene materiale desiderino. 
 

“1984” di George Orwell


Nella società del futuro immaginata da George Orwell in “1984” esiste il Grande Fratello, una specie di controllore supremo, in grado di spiare tutto e tutti attraverso delle telecamere. Nessuno sa se si tratti di una persona in carne e ossa, o soltanto del simbolo del partito che governa uno dei tre superstati in cui il mondo orwelliano è suddiviso: lo slogan “Il Grande Fratello vi guarda”, però, lascia ben intuire quanta poca libertà d’espressione ci sia. Smith, il protagonista del romanzo, si occupa infatti di censurare libri e giornali, fino a quando non decide di cambiare in modo radicale la sua esistenza e diventare un sovversivo.
 

“Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood


Il successo del genere distopico non si limita solo alla letteratura. Spesso, questi romanzi danno vita a una o più trasposizioni cinematografiche, o diventano delle serie TV: un esempio è “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, uscito nel 1985 e già all’epoca tradotto in diverse lingue. La serie del 2017 ha portato la storia di Difred, la protagonista, presso un pubblico ancora più ampio. Difred è un’ancella, una delle tante donne destinate a un unico scopo nella vita: generare figli per le famiglie delle élite dominanti. Nel mondo descritto da Atwood, infatti, le donne del ceto alto sono ormai sterili a causa delle radiazioni e solo le ancelle possono ancora procreare. Il fatto che siano soggiogate ai voleri dei più forti non vuol dire, però, che abbiano perso la volontà di ribellarsi.
 

“Fahrenheit 451” di Ray Bradbury


Una involuzione della società è quella che troviamo in "Fahrenheit 451” (noto anche con il titolo "Gli anni della Fenice"), scritto da Ray Bradbury, dove i pompieri, anziché spegnere gli incendi, hanno il compito di appiccarli, allo scopo di bruciare i libri, considerati illegali. Montag, che inizialmente svolge senza problemi il suo lavoro nella “milizia del fuoco”, incontrerà una persona che gli farà vedere la questione sotto una luce diversa. Inizierà così a nascondere libri nel tentativo di salvarli. Da questo film è tratta l’omonima pellicola di François Truffaut.
 

“L’uomo nell’alto castello” di Philip K. Dick


Le distopie traggono spunto dalla realtà e spesso mostrano cosa potrebbe accadere se l’essere umano assecondasse i suoi istinti più bassi, come il bisogno di potere. Al contrario delle utopie, in cui troviamo un mondo ideale, nei romanzi distopici il futuro è incombente, cupo, privo di prospettive allettanti. Ci sono poi le ucronie, che partono da un presupposto ancora diverso: cosa sarebbe successo se alcuni eventi del passato non ci fossero stati o si fossero risolti in modo differente? Tra distopia e ucronia troviamo, per esempio, “La svastica sul sole” di Philip K. Dick, conosciuto anche con il titolo di “L’uomo nell’alto castello”, come la serie TV omonima che ne è stata tratta. La storia racconta di un mondo in cui la Germania nazista ha vinto la Seconda guerra mondiale e gli Stati Uniti sono suddivisi in un’area d’influenza tedesca e una giapponese.
 

 

I migliori romanzi distopici per adulti e ragazzi: altri consigli di lettura internazionali


Abbiamo visto quali sono alcuni tra i più conosciuti classici della letteratura distopica, scelti tra una vasta produzione. Molti autori e autrici hanno sperimentato questo genere, spesso contaminandolo con la fantascienza, creando mondi nei quali ci sentiremmo certamente a disagio. Tra esplosioni nucleari, regimi repressivi e lotte per la libertà ormai perduta, le distopie ci trasportano in un futuro poco confortevole che si presenta, però, come un fertile terreno per alcune considerazioni.
 

“Battle Royale” di Koushun Takami e “Hunger games” di Suzanne Collins


Bestseller in Giappone e fenomeno di enorme portata, “Battle Royale” di Koushun Takami (pubblicato nel 1999) è il libro più venduto di sempre nel Paese del Sol Levante. La storia è molto cruda: ogni anno, una classe scolastica parte per un viaggio d’istruzione e si ritrova su un’isola, dove entreranno nel Programma. Sarà una sfida all’ultimo sangue: ragazzi e ragazze dovranno infatti lottare e uccidersi a vicenda, finché non resterà un solo vincitore, il Sopravvissuto.

 

Tra i libri che hanno raccolto l’idea di “Battle Royale” c’è senza dubbio “Hunger Games”, scritto da Suzanne Collins. I quattro volumi della scrittrice statunitense vedono la protagonista Katniss inviata come rappresentante del suo Distretto agli annuali Hunger Games. Come gli altri partecipanti, dovrà lottare per continuare a vivere, in un’arena all’aria aperta piena di pericoli mortali.
 

“Il cerchio” di Dave Eggers


Cosa c’è di più allettante che lavorare per un’azienda solida, all’avanguardia e in continua espansione? Non solo una realtà promettente, ma la migliore al mondo, che si occupa di integrare dati delle diverse piattaforme social e delle ricerche online. Mae non potrebbe essere più felice del suo impiego, finché qualcosa inizia a cambiare. “Il cerchio” di Dave Eggers propone una profonda riflessione sul tema della privacy e dei social network, della presenza online e della vita reale, una riflessione che si allarga fino a toccare tutti gli aspetti della conoscenza e dell’esistenza umana.
 

“Ragazze elettriche” di Naomi Alderman


Un romanzo distopico in cui è forte l’elemento fantascientifico: “Ragazze elettriche” di Naomi Alderman dipinge un futuro in cui le donne hanno una particolare abilità. Possono far provare dolore o provocare la morte attraverso delle scariche elettriche emanate dal corpo. Questo genera una situazione di schiavitù degli uomini, ma porta anche alla definizione di un nuovo ordine, le cui conseguenze saranno catastrofiche.
 

“Non lasciarmi” e “Klara e il sole” di Ishiguro Kazuo


Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2017, Ishiguro Kazuo ha scritto numerosi romanzi famosi in tutto il mondo, tra cui “Non lasciarmi” e il recente “Klara e il sole”. Entrambi disegnano un futuro distopico che ha, però, diverse implicazioni: nel primo caso, la storia segue le vicende di tre amici che vivono in un collegio insieme ad altri ragazzi e ragazze. Non sono orfani, eppure non hanno genitori: sono cloni, il cui unico scopo è diventare, una volta adulti, fornitori di “pezzi di ricambio” per uomini e donne benestanti. Nel loro ruolo di “assistenti” e “donatori”, si consumerà una vita fatta di sogni, amicizie e amori, tutte cose a cui dovranno rinunciare, nel rispetto delle indicazioni delle autorità.

 

“Klara e il sole” descrive invece il rapporto tra l’androide Klara e la bambina Josie, in un futuro immaginario in cui i bambini ricchi hanno un Amico Artificiale che si prende cura di loro. Klara si affeziona molto alla piccola, la accompagna nelle attività quotidiane e negli incontri con i coetanei. Non solo: quando la malattia di cui soffre Josie peggiora, sarà proprio Klara a cercare una soluzione per farla guarire.
 

“Febbre” di Ling Ma


Un’epidemia colpisce buona parte della popolazione di New York, trasformandola in degli zombie. Ma Candace, la protagonista, dal suo isolamento volontario non si accorge di quanto sta avvenendo. Rimasta quasi del tutto sola nella metropoli ormai deserta, dovrà unirsi ad altri sopravvissuti e provare a raggiungere la città di Chicago. “Febbre” di Ling Ma non è solo un romanzo distopico che strizza l’occhio alla tradizione dei film di zombie, ma anche un’accurata riflessione sulla solitudine e sull’alienazione nella nostra società.
 

Migliori romanzi distopici italiani: 6 titoli per approfondire questo genere


Chi lo ha detto che il romanzo distopico è solo internazionale! Autori e autrici italiane, soprattutto negli ultimi tempi, ci hanno regalato diversi titoli degni di nota. Troviamo, per esempio, “Anna” di Niccolò Ammaniti, il thriller distopico “Prima della rivolta” di Michele Turazzi, “Verranno dalle pianure” di Giovanni Pizzigoni, ma anche “Dissipatio H.G.” di Guido Morselli.
 

“Urla sempre, primavera” di Michele Vaccari


Piani temporali diversi si incrociano in “Urla sempre, primavera” di Michele Vaccari, che si muove tra il 2022 e il 2043. In questo lasso temporale si consumano le storie di Zelinda, che sta per diventare madre anche se procreare è diventato un reato, il Commissario Giuliani, che indaga sulla morte di un centenario, e Spartaco, che si prende cura di alcuni bambini sopravvissuti. 
 

“Il trentunesimo giorno” di Dario Tonani


Autore di successo della fantascienza italiana, Dario Tonani approda alla distopia con “Il trentunesimo giorno”. Mentre il mondo è al collasso, dal cielo piovono cadaveri di cui nessuno sa spiegare la provenienza. Evelyne e Alvaro, compagni di viaggio loro malgrado, riusciranno a superare le diffidenze iniziali e a trovare la forza di fare ancora un tentativo per dare un senso alla vita. Si uniranno ad altri uomini e donne in un gesto di estrema e gratuita solidarietà, un gesto forse in grado di cambiare le sorti di tutti.

 

Anche per oggi siamo arrivati alla fine dei nostri consigli di lettura. 
Quali sono i tuoi romanzi distopici preferiti?