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Nomen. Il nome proprio nella cultura romana
€ 20,00
Dettagli
| FORMATO | Brossura |
| EDITORE | Il Mulino |
| EAN | 9788815274366 |
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2018 |
| CATEGORIA |
Antropologia Storia |
| COLLANA / SERIE | Antropologia del mondo antico |
| LINGUA | ita |
Descrizione
Nel mondo romano la leva di un esercito iniziava sempre con soldati chiamati Valerius o Salvius perché considerati nomi di buon auspicio; i provvedimenti di damnatio memoriae comportavano il divieto per i discendenti del condannato di portare il suo medesimo prenome o ne privavano i figli anche viventi; i nomi geografici di cattivo auspicio, come Malevento o Epidamno, erano modificati in toponimi beneauguranti (Benevento) o almeno neutri (Durazzo), mentre alle nuove colonie si davano nomi che suggerissero abbondanza o potenza, come Florentia o Valentia. Un riserbo impenetrabile avvolgeva poi il nome segreto di Roma, che andava custodito per evitare che i nemici se ne appropriassero a danno della città. I nomi erano coinvolti insomma in un gran numero di pratiche culturali, delle quali dà conto questa indagine.