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Descrizione
«Riesce a cogliere l'esistenza di costanti tra periodi storici diversi per capire il modo in cui emozioni individuali o collettive, come la paura, si ridefiniscano ogni volta» Franco Cardini Per secoli, gli assedi hanno rappresentato una forma dominante della guerra, modellandone le logiche e segnando la vita delle città. In un percorso che si muove dall'antichità fino al tramonto dell'età moderna, con particolare attenzione al lungo arco che va dal Medioevo al Settecento, Duccio Balestracci ricostruisce le pratiche e le tecnologie dell'assedio - dalle catapulte alle prime artiglierie, dai proiettili infuocati alle gallerie scavate sotto le mura. Ma ciò che emerge, più ancora dell'inventario tecnico, è l'assedio come esperienza umana: le strategie psicologiche, lo scambio di minacce e dileggi tra le parti, la quotidianità della guerra a distanza ravvicinata. Una fenomenologia dell'assedio, dunque, che intreccia tattica e cultura materiale, tecnologia e vissuto, rendendo visibile ciò che troppo spesso resta sullo sfondo delle ricostruzioni storiche.