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            Cani, topi e scarafaggi. Metamorfosi ebraiche nella zoologia letteraria
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                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | Marietti 1820 | 
| EAN | 9788821110344 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2021 | 
| CATEGORIA | 
                                    
                                        Religioni Scienze sociali Critica e storia della letteratura  | 
                            
| COLLANA / SERIE | I melograni | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                Nelle Melodie ebraiche di Heine, il principe Israele, a causa di «un sortilegio», viene trasformato in cane. Nella Metamorfosi di Kafka il protagonista si ritrova mutato in uno scarafaggio e il vocabolo Ungeziefer (parassita) di cui si serve lo scrittore praghese è lo stesso usato dai nazisti per definire l'ebreo-parassita. Non a caso, nei campi di sterminio venne utilizzato lo Zyklon B, acido prussico concentrato, un pesticida letale. Primo Levi ha fatto notare che «si doveva usare, e fu usato, quello stesso gas velenoso che si impiegava per disinfestare le stive delle navi, ed i locali invasi da cimici o pidocchi. Sono state escogitate nei secoli morti più tormentose, ma nessuna era così gravida di dileggio e di disprezzo». Attraverso le pagine della letteratura, questo libro ripercorre i modi in cui gli ebrei sono stati spogliati di umanità, considerati scarti umani e ridotti all'animalità.