Non voglio più la perfezione

Un percorso per accettarsi, volersi bene, essere felici.
Un manuale per liberarsi dal perfezionismo tossico e dall’ansia di essere “all’altezza” e di piacere a tutti, e per imparare a stare bene con se stessi.

Se ti accorgi di essere il peggior critico di te stesso. Se ti auto-imponi degli standard di eccellenza assurdi. Se ti ritrovi a pensare troppo e a rimuginare su ogni cosa che fai. Se vivi nel costante timore di deludere gli altri e di essere giudicato… Questo libro è stato scritto per te.
La dottoressa Ellen Hendriksen, con il suo approccio scientificamente accuratissimo, ma sempre empatico e chiaro, si è specializzata nell’aiutare quelle persone che soffrono la pressione sociale, che hanno la tendenza ossessiva al perfezionismo, o che, almeno una volta nella vita, hanno provato la sensazione di non essere “abbastanza”. Perché tutti 
riconosciamo che l’inseguimento incessante di un ideale irraggiungibile è una ricetta garantita per l’infelicità, ma ciò di cui spesso non ci rendiamo conto è che questa attitudine può trasformarsi in autosabotaggio, fino a paralizzarci e a provocare un disagio profondo. Ma una via d’uscita da questa spirale malsana c’è: il percorso in 7 passi della dottoressa Hendriksen, frutto di oltre vent’anni di esperienza con i suoi pazienti, oltre che di lavoro su se stessa e sui suoi tratti di perfezionista problematica. Capiremo come passare  dall’autocritica alla gentilezza verso noi stessi, dalle regole auto-imposte alla flessibilità, dal timore del fallimento al lasciar andare, dalla procrastinazione alla produttività, dal confronto continuo all’appagamento, dal controllo all’autenticità. Per arrivare a metterci comodi nella nostra vita e in noi stessi, fare un bel respiro, guardarci intorno e dirci con convinzione: Io valgo così come sono. Io sono abbastanza.

“Chi soffre di perfezionismo ha un autocontrollo un po’ fuori controllo. Credetemi, vi capisco benissimo. Sto facendo il vostro stesso viaggio. Questo non è un libro che vi punta il dito 
contro dicendo che state sbagliando: lo fate già da soli. Consideratelo invece un permesso. Il permesso di scoprire come potrebbe essere la vostra vita quando vi concedete il tempo di respirare. Quando smettete di insistere così tanto. Quando vi concentrate su ciò che dà significato alla vita anziché sulle vostre prestazioni.”