Per gli acquisti online: spese di spedizione gratuite da 25€ - Per i soci Coop o con tessera fedeltà Librerie.coop gratuite a partire da 19€.
Stereotipi e pregiudizi antislavi. Nella narrazione delle guerre jugoslave (1991-1995) dalle pagine del «Corriere della Sera» e de «la Repubblica»
€ 20,00
Dettagli
| FORMATO | Brossura |
| EDITORE | Tra le righe libri |
| EAN | 9788832874310 |
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
| CATEGORIA |
Storia |
| LINGUA | ita |
Descrizione
Gli stereotipi antislavi, nati nell'ambiente irredentista e forgiati dal "fascismo di confine" a giustificazione dei progetti espansionistici di Mussolini, sono stati diffusi durante il Ventennio da una spregiudicata retorica razzista, il cui immaginario ha resistito ben oltre il secondo conflitto mondiale, sebbene la narrazione di una violenza "tipicamente balcanica", il mito del "bravo italiano", le rimozioni della nostra vicenda coloniale, i delicati rapporti Italia-Jugoslavia nel contesto della Guerra fredda abbiano coperto d'oblio la storia di quella propaganda, dei suoi pericoli e delle sue conseguenze. Di fatto, i pregiudizi sono rimasti in circolo come idioma culturale, se è vero che, all'implodere della Jugoslavia negli anni '90, sono stati riportati a galla in particolare da chi in Italia avrebbe poi saputo abilmente servirsene a scopi politici nel delicato passaggio alla "Seconda Repubblica". La lettura etnica del conflitto attribuito ad antichi e fatali odi tra slavi, prevalsa anche a livello internazionale, favorita dagli stessi signori della guerra e da una sorta di "complesso di superiorità" occidentale, è stata predominante nei media italiani.