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            Umani, animali e macchine. Filosofia e neuroscienze del linguaggio
    
    € 22,00
                        
                        
                        
                        
                        
                        
                        
                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | Bollati Boringhieri | 
| EAN | 9788833944920 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 | 
| CATEGORIA | 
                                    
                                        Filosofia Pedagogia e discipline educative Scienze  | 
                            
| COLLANA / SERIE | Saggi | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                La lingua in cui nasciamo non è solo uno strumento per comunicare: è la matrice che plasma la mappa del nostro cervello, il modo in cui pensiamo e conosciamo le cose, e persino la grammatica delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. Nell'epoca della rivoluzione digitale, la comunicazione si è evoluta al punto da coinvolgere non solo altre specie viventi, ma persino le macchine, i codici, gli algoritmi: il linguaggio si trasforma, si espande, fino a ridefinire i confini dell'umano. Pur nella sua straordinaria complessità, il linguaggio umano non è isolato. Forme di comunicazione esistono anche tra delfini, pappagalli, api e scimpanzé, solo per citare alcuni esempi. Oltre a ripercorrere l'evoluzione simbolica di Homo sapiens, Damiano Cantone e Franco Fabbro ci guidano alla scoperta di questi affascinanti mondi e - intrecciando biologia, scienze cognitive e filosofia - in una riflessione critica sulle nuove forme di comunicazione che stanno ridefinendo il nostro mondo. Tecnica e linguaggio condividono da sempre una traiettoria comune: sono strutture portanti dell'identità umana. Il linguaggio non è solo un mezzo, ma una potente tecnologia simbolica che definisce ciò che siamo e il modo in cui abitiamo il mondo. Oggi, di fronte a linguaggi artificiali capaci di simulare la parola umana, si impongono interrogativi radicali: che cosa distingue ancora l'umano? Possiamo immaginare un futuro in cui si comunica senza parole (ad esempio attraverso impulsi neuronali o interfacce digitali)? All'interno di scenari in rapido mutamento, in cui la distinzione tra naturale e artificiale si fa sempre più sfumata, la riflessione sul linguaggio è più urgente che mai: ripensare il nostro rapporto con la parola, la tecnica e l'intelligenza significa ripensare il futuro stesso dell'esperienza umana.