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            Sette sere
    
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                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | Adelphi | 
| EAN | 9788845938962 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2024 | 
| CATEGORIA | Letteratura | 
| COLLANA / SERIE | Piccola biblioteca Adelphi | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                Basta scorrere l'indice degli argomenti di questo ciclo di conferenze - la Divina Commedia, l'incubo, Le mille e una notte, il buddhismo, la poesia, la Cabbala, la cecità - per rendersi conto che in quelle sette sere del 1977 Borges volle offrire al pubblico un compendio dell'intera sua esperienza di lettore e di scrittore. Un lettore «edonista», che esorta ad affrontare la Commedia «con la fede di un bambino» e in generale a ignorare la storia della letteratura, perché solo i testi contano, e l'emozione estetica che sanno procurarci. E proprio per trasmettere questa gioiosa, leggera forma di edonismo, Borges, memore dei 'confabulatores nocturni' che si dice svagassero l'insonnia di Alessandro il Macedone, punteggia ogni conversazione di racconti: il dantesco «episodio di Ulisse», l'incubo di Wordsworth, la «storia dei due che sognarono» delle Mille e una notte, la leggenda del Buddha e quella del golem. Ma c'è di più: mentre discorre affabilmente dei libri che lo hanno appassionato, vediamo delinearsi le idee che questi hanno depositato nelle sue opere, tracciando un sentiero luminoso: l'idea che la realtà è un'illusione, un grande sogno che, se vogliamo, possiamo chiamare Dio; che anche il testo è «il mutevole fiume di Eraclito», giacché ogni lettura (o rilettura, o ricordo di quella lettura) lo rinnova; che inventare è ricordare, e la letteratura, di conseguenza, infinito reimpiego di materiali preesistenti. Il lettore e lo scrittore - ne abbiamo qui la conferma - nel caso di Borges coincidono miracolosamente.
            
        