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            Scienza e senso comune nel diritto penale. Il ricorso problematico a massime di esperienza circa la ricostruzione della fattispecie tipica
    
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                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | Edizioni ETS | 
| EAN | 9788846750921 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2017 | 
| CATEGORIA | Diritto | 
| COLLANA / SERIE | Jura. Temi e problemi del diritto | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                Per sua natura, il diritto penale è campo conteso tra scienza e senso comune, che ne modulano la percezione da parte dei giuristi e dei profani. Con le sue proposte in continua evoluzione, la scienza si è resa, al tempo stesso, bersaglio e scaturigine di una rinnovata attenzione critica nei confronti della fattispecie e della sua prova. Il senso comune, al contrario, si è offerto scudo e motore di un'opera di flessibilizzazione profonda delle norme, senza risparmiare gli istituti di parte generale. Partendo dal concetto classico di massima d'esperienza per giungere sino al ragionamento abduttivo e delle cosiddette logiche paracomplete, nell'intreccio di diritto e processo, si snoda un percorso che segue il progressivo rivelarsi del fenomeno, in buona parte inosservato, rilevandone i meccanismi elusivi, l'estensione nel "diritto vivente" e l'impatto sulla tenuta di principi e garanzie. Alla ricerca di rimedi dalle radici altrettanto antiche.
            
        