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Autonomia privata e tutele economiche nella complessità delle crisi familiari
€ 40,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Edizioni Scientifiche Italiane |
EAN | 9788849559316 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Diritto |
LINGUA | ita |
Descrizione
Nel solco delle trasformazioni sociali e normative che hanno investito il diritto di famiglia - con il riconoscimento di modelli familiari diversi da quello matrimoniale, come la convivenza e l'unione civile, nonché con l'unificazione dello stato di figlio e l'affermazione del principio del best interests of the child - il volume ricostruisce l'evoluzione delle tutele economiche conseguenti alla fine della vita di coppia, indagando il ruolo crescente dell'accordo come fonte di responsabilità giuridica nelle relazioni affettive. L'analisi si sofferma sull'incentivazione di una gestione negoziata e unitaria della crisi coniugale, favorita dalle recenti riforme processuali, esaminandone l'impatto sull'autonomia privata preventiva e definendo i limiti entro cui si colloca, nell'attuale quadro normativo, la garanzia inderogabile a tutela del coniuge economicamente più debole. Alla luce della rilevanza progressivamente riconosciuta alla convivenza prematrimoniale o preunionale nella determinazione del trattamento economico spettante al coniuge divorziato o all'ex-unito civile, e dell'apertura della Corte costituzionale verso l'estensione, nei confronti dei conviventi, delle garanzie dei diritti fondamentali riconosciuti ai coniugi, l'opera si interroga sulla tenuta sistematica della persistente distinzione tra famiglia fondata su un vincolo giuridico e famiglia di fatto, in punto di tutele economiche. In tale contesto, viene indagata la possibile rilevanza, ai fini della costituzione di obblighi di assistenza materiale tra conviventi e, indirettamente, dell'estinzione del diritto all'assegno divorzile, della nozione di «convivenza qualificata», configurabile allorché il rapporto, consapevolmente vissuto secondo criteri di vita e indici di valore condivisi, si sia protratto per almeno tre anni ovvero sia contrassegnato dalla nascita di un figlio. Ne risulta una proposta di rilettura sistematica delle responsabilità post-affettive, fondata sul concreto svolgimento della vita familiare e sulla tutela degli affidamenti generati, anche in assenza di un vincolo giuridico.