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Descrizione
Partendo dall'analisi del progetto di legge del 16 settembre 1854 presentato dalla Consulta de' Reali Domini di qua del Faro, si è proceduto alla ricostruzione storica e storico-legislativa della tutela e conservazione dei beni culturali nel Regno delle Due Sicilie. Sin dalle settecentesche scoperte di Ercolano e Pompei, i beni storico-artistici, soprattutto quelli archeologici, furono protetti attraverso bandi e decreti reali, che contempleranno, col passare del tempo, una fattispecie sempre più ampia di oggetti d'arte e di monumenti da tutelare. Ciò che si è manifestato con evidenza è stata l'importanza attribuita nella Napoli capitale alla protezione del patrimonio artistico e culturale, e la modernità, per quei tempi, dei principii che sottintendevano l'attività legislativa di tutela, soprattutto nel confronto con la successiva legislazione del Regno d'Italia.