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«Meum esse» e «ius Quiritium». Logica, effetti e implicazioni - Librerie.coop

«Meum esse» e «ius Quiritium». Logica, effetti e implicazioni

di
€ 52,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE LED Edizioni Universitarie
EAN 9788855132237
ANNO PUBBLICAZIONE 2025
CATEGORIA Diritto
COLLANA / SERIE Collana della Rivista di Diritto Romano
LINGUA ita

Descrizione

Nell'espressione ex iure Quiritium meum esse, lo i.Q. appare come l'elemento fondante del meum esse, che ne legittima l'affermazione all'interno della comunità e che al contempo lo qualifica. Lo ius Quiritium sembra allo stesso tempo fondare, legittimare, qualificare il meum esse, perciò indicare il 'tipo' e la 'forza' dell'appartenenza, collegata alla posizione potestativa del pater familias romano. Prima della trattazione gaiana del duplex dominium l'espressione e.i.Q. (meum esse) ricorre poco nelle fonti. Invece, la trattazione del duplex dominium e dei problemi che la divisio del dominium creava, in particolare alla disciplina dell'appartenenza dei servi, porta Gaio e l'autore dei Tit. ex corp. Ulp. ad impiegare spesso l'espressione e.i.Q. accanto a dominus per distinguere chi lo fosse e.i.Q. dall'in bonis habens. Per il sintagma e.i.Q. si trattava di un 'nuovo impiego', ma non di un 'nuovo significato'. Inoltre, i.Q. è spesso considerato sinonimo di civitas Romana, ma la testimonianza di Plinio il giovane, in cui vengono menzionati casi di concessione dello i.Q. ai Latini Iuniani, è fondamentale per ritenere che i.Q. e civitas Romana sono due concetti collegati, ma distinti.