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La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio
€ 20,00
Dettagli
| FORMATO | Brossura |
| EDITORE | DeriveApprodi |
| EAN | 9788865486320 |
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
| CATEGORIA |
Attualità e politica Storia |
| COLLANA / SERIE | I libri di DeriveApprodi |
| LINGUA | ita |
Descrizione
Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l'esatto opposto, ossia un'incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell'analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell'Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L'autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L'occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient'altro che una terra desolata. Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.