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            Da un'opera abbandonata
    
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                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | SE | 
| TRADUTTORI | V. Fantinel | 
| EAN | 9788867234028 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2003 | 
| CATEGORIA | Letteratura | 
| COLLANA / SERIE | Piccola enciclopedia | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                "Per intuire quello spirito singolare e isolato che è Beckett, bisognerebbe insistere sull'espressione "tenersi in disparte", motto silenzioso di ciascuno dei suoi istanti, su ciò che essa presuppone di solitudine e di ostinazione sotterranea, sull'essenza di un essere situato al di fuori, che prosegue un lavoro implacabile e senza fine. Di colui che tende all'illuminazione si dice, nel buddhismo, che deve essere accanito come 'il topo che rosicchia una bara'. Ogni vero scrittore compie uno sforzo simile. È un distruttore che accresce l'esistenza, che l'arricchisce scalzandola. [...] Credo che sia pertinace come un fanatico. Neppure se il mondo crollasse, abbandonerebbe il lavoro in corso o cambierebbe argomento. Nelle cose essenziali non è certamente influenzabile. Per il resto, per l'inessenziale, è senza difesa, probabilmente più debole di noi, più debole perfino dei suoi personaggi... Prima di redigere queste note, mi ero proposto di rileggere ciò che, in prospettive differenti, Meister Eckhart e Nietzsche hanno scritto sull''uomo nobile'. - Non ho realizzato il mio progetto, ma non ho dimenticato un solo istante di averlo concepito." (Dallo scritto di E.M. Ciorari)
            
        