Per gli acquisti online: spese di spedizione gratuite da 25€ - Per i soci Coop o con tessera fedeltà Librerie.coop gratuite a partire da 19€.

Nuda preghiera (atto unico)
€ 15,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Book Editore |
EAN | 9788872328590 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Teatro Critica e storia della letteratura |
COLLANA / SERIE | Fuoricollana |
LINGUA | ita |
Descrizione
In questo pezzo teatrale di Emilio Rentocchini, dove i protagonisti che animano la scena sono due vecchi amanti (Lui e Lei) che si ritrovano in una stanza spoglia a parlare di eventi accaduti nel passato o che nel passato non sono avvenuti, ma potrebbero ancora avvenire ("Due voci. / In una stanza nuda. / Che rovistano le morte cose. / E uccidono il silenzio col respiro") (...) viene a formarsi il sospetto che entrambi questi due personaggi possano essere morti, o meglio, che lo spazio all'interno del quale sono collocati possa essere interpretabile come una zona limite, una specie di linea di confine simile a quella che separa la veglia dal sonno o, appunto, la vita dalla morte. L'opera è un tentativo di esprimere ciò che di piú difficile vi è da afferrare e da rendere in parole, ossia il sentimento dell'amore; e di questa difficoltà si mostra consapevole soprattutto la protagonista femminile di Nuda preghiera quando chiede: "Come si fa a scrivere l'amore?" a cui fa seguito la battuta di Lui che completa la domanda aggiungendone un'altra ancora piú vasta: "A dire la vita?". Come ogni atto unico che si rispetti, anche in questa pièce la materia drammatica è tutta concentrata intorno a una crisi. Ma è una crisi che viene superata nel momento stesso in cui viene evocata e le parole che i due protagonisti si dicono sono in grado di rimarginare qualunque ferita e capaci di prospettare il futuro, proprio perché concepite nel loro insieme alla maniera di un inno, un inno all'amore. E se, come altrove ha rilevato Rentocchini, "agli anni non puoi domandare / di non essere passati per sempre", nella scrittura si può chieder loro di farlo, proprio perché chi la pratica compie un'esperienza al limite, simile a quella che i due protagonisti di Nuda preghiera stanno vivendo. (Dalla nota di Daniele Benati)