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Descrizione
Questo medico di corte, passato qua e là più per questioni politiche che di medicina vera e propria, ce lo ritroviamo un po' ovunque, finendo per diventare l'anima nera dei Vespri siciliani. Un maestro di corte, che tale fu Giovani da Procida, appare più il segretario del Palazzo, la terza carica dello stato, che un medico, teminando la sua vita da accompagnatore della Regina madre Costanza, giunta a Roma, per riappacificare i figli col papa e ottenere l'investitura dell'isola. E' lì che si trovava Don Giovanni pochi giorni prima della morte. Negli ultimi trent'anni della sua vita, in cui ne fece di cui raccontare, ebbe relazioni diplomatiche con tutti gli stati d'Europa. Quando raggiunse Barcellona, per lealtà e imparzialità verso gli Svevi e i congiunti d'Aragona, lì restò, per servire l'adorata figlia di Re Manfredi. Fu quella l'ultima volta che venne visto in pubblico anche Don Giovanni. Egli scomparve dopo le nozze di Jolanda, all'incirca dieci mesi più tardi, forse senza più muoversi da Roma, dove sarebbe rimasto al fianco della sua amata Regina, tutto preso dalle di lei opere di carità. E' questa la storia vera di Giovanni di Procida che fu padre di Nicolò, cavaliere che nell'anno 1489 casò con Eleonora Conteglia, figliuola di Pietro Conteglia Cavaliero, e di D. Beatrice di Bail, donando il nascituro figli ben 20.000 fiorini divenendo abitatore della Città di Valenza, portando alto il nome di Ioannes de Procida ...