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Abecedario di Lapio: genealogia, cognomi, toponomastica e storie sugli Irpini di S. Maria del Fiume - Librerie.coop

Abecedario di Lapio: genealogia, cognomi, toponomastica e storie sugli Irpini di S. Maria del Fiume

€ 44,00
Dettagli
FORMATO Rilegato
EDITORE ABE
EAN 9788872971963
ANNO PUBBLICAZIONE 2025
CATEGORIA Storia
LINGUA ita

Descrizione

Con la presentazione di Franco Maselli questo libro e del gruppo di lavoro della ABE diretto da Arturo Bascetta si apre e conduce il lettore immediatamente nel pieno della ricerca storica dell'anno Mille. Ecco subito le origini, che non sono locali, ma si riferiscono agli Appiani provenienti da Irpinum di Teano, ossia l'area dell'antica Abellainatium, da cui giunsero anche gli Avellinesi, cioè Castro Casinatium nell'Atense dell'Ate. Da qui giunsero i fondatori di Lapio e di Arianello fondato dagli Apiciani in fuga dai luoghi di Forchia e Gaudio rifondati a Lapio, prima di L'Apij (Lapio): Irpini messi in fuga da L'Apige (Apice) presso S.Pietro Apostolo di Montaperto: nei Campi Marini, da dove Normanni, Greci e poi Baresi piombarono su Apice, e gli Avellinesi furono in fuga a Taurasi e nel luogo del Palazzo in Arianello. Poi vi fu la liberazione dei Napoletani e Greci liberano Apice e danno l'Abbazia a Montevergine che rifondò il casale di Lapio intorno a Santa Maria del fiume. Ruggiero salernitano fu battuto da Enrico e gli Avellinesi scappano verso Taurasi, quando il Domino Abate di S.Maria del fiume di Apice ridotto a 'don', rifondò Lapio scomparso nuovamente dalla storia ancora nel 1200. E rieccoci in regno di Federico II, quando il Re sceglie Capua per residenza e si staccò la provincia di Principato Ultra Serra Montoro, con la Corte Baronale dei Filangieri Principi di Arianello e nacque il paese della ex Contea di Montaperto divisa in due con la nuova Montefusco. Il Distretto è di Avellino, la Provincia Principato Ultra e i Filangieri di Lapio elevano Arianello a sede del loro Principato, con la struttura feudale della Camera baronale fra '600 e '700, la Popolazioni in rivolta per le tasse, il riassetto per le Università e le oiccole curiosità all'ombra del Palazzo feudale che sono la base delle migliaia di nomi, cognomi di persone e luoghi che fanno di questo libro, un documento pregno di note, dal Catasto Onciario in poi, quando la comunità è riunita intorno a parrocchia e confraternita del 1700. Il cittadino più ricco è il feudatario: Don Gaetano Filangieri, seguono vedove, vergini e forastieri. E' un borgo di maestri d'arte e rari professionisti, dove il feudatario fa la dichiarazione dei redditi da Principe e i braccianti pagano le tasse, come desritto, uno per uno, con i propri beni, ricchi o poversi che siano.