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Descrizione
Alcune cartelline polverose, riemerse dall'oblìo, svelano componimenti giovanili di Roberto Longo. Non ricordi di oggi, dunque, ma versi di quasi sessant'anni fa. Quasi postume, non fosse altro che l'autore è vivente. Rimembranze che affondano nella memoria di un tempo, per molti versi finito, scomparso con tutte le sue abitudini, i suoi riti e i personaggi che l'affollavano. Suddivisa in quattro capitoli, quattro "libri" a loro modo danteschi, la silloge poetica in versi liberi di Longo racconta civiltà scomparse, inevitabili struggimenti, memorie politiche e riflessioni che a distanza di tempo risultano tutt'altro che banali, e ci portano in fondo a fare i conti con le nostre rimembranze.