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Descrizione
Gli ultimi anni del Duecento registrano una svolta importante per la città, sia sul piano interno, con il prevalere dei Malatesta, che nel 1295 superano i rivali Parcitade e si avviano a diventare signori della città, sia all’esterno con l’assorbimento di Rimini e del suo contado nello Stato della Chiesa, da quando nel 1278 Rodolfo d’Asburgo rinuncia ai residui diritti imperiali sulla Romagna. Questo fa sì che la crisi del periodo avignonese e quella del cosiddetto "scisma d'occidente" investano la città in maniera più drammatica.
Da Avignone i papi esercitano il loro controllo spirituale sul Riminese, avocando a sé in maniera sistematica l’approvazione e la nomina dei vescovi. Forse l’ultimo originario della zona fu il vescovo Federico Balacchi (1303-1321) di Santarcangelo...