Per gli acquisti conclusi dopo giovedì 18 dicembre non è garantita la consegna entro il 24 dicembre.
Descrizione
Pochi pensatori, nella tradizione filosofica europea, hanno seppellito tanti candelotti di dinamite nella propria opera, al pari di Spinoza. Del che si accorse, e non per caso, quel divino scapestrato, a cavallo tra Dante e Jarry, che fu René Daumal. In un articolo uscito sulla N.R.F. del 1° maggio 1934 - titolo: Spinoza o la dinamite filosofica - egli proponeva infatti d'individuare la carica eversiva, irriducibile, del tritolo spinoziano nel concetto sanscrito di advaita, cioè a dire: «non-dualismo». Ché mira precipua di Spinoza fu, altronde, cotesta: far saltare il putrido, corrotto, delirante bastione della nostra civiltà (ovvero barbarie) occidentale. Il come, è presto detto: revocando tutti i dualismi. Confondendo indiscernibilmente vita e pensiero. Permodoché, da ultimo, Spinoza più che filosofo, nelle pagine di Daumal ci parrà saggio indù. O meglio: anarchico bombarolo.