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Descrizione
Nel 1942 Agostino Annibaldi, armentario di Poggio Cancelli (AQ) transumante nella Campagna romana, conclude la stesura del suo pregevole poema in endecasillabi Gregge romane: un'opera unica, composta da oltre duemilacinquecento versi ripartiti in dodici capitoli, in cui l'autore condensa tutto il suo sapere e la sua esperienza di allevatore di pecore appartenente a un contesto familiare e territoriale profondamente legati alla pastorizia ovina. Alla propria competenza Annibaldi unisce una straordinaria, personale, vena poetica che lo distingue e ne accompagna l'esistenza. Il poema ripercorre l'esperienza del pastore transumante lungo l'intero arco dell'anno, secondo l'avvicendamento delle stagioni. Se la biografia di Agostino Annibaldi, in questa sede ricostruita in base alle scarne fonti disponibili, resta in parte sfumata, troncata dal tragico epilogo della sua morte avvenuta nel 1944 in seguito a un evento bellico, Gregge romane viene finalmente portato alla luce e offerto al lettore come un "classico" della civiltà pastorale appenninica.