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            Polifemo. La cecità dello straniero
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                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento | 
| EAN | 9788897373001 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2011 | 
| CATEGORIA | 
                                    
                                        Scienze sociali Sociologia  | 
                            
| COLLANA / SERIE | I carati | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                Cosa ha da dire Omero sulle migrazioni d'oggi? Quale messaggio è cifrato nelle avventure del suo eroe, Ulisse? Forse 'nulla' è la risposta più esatta. Entrambi ormai tacciono. Ma è la storia a far riecheggiare le loro parole trascorse. A distanza di 2700 anni dal tempo del padre-poeta dell'Occidente, il migrare si è fatto condizione intrinseca persino dell'essere stanziali, e il muoversi, per riflesso, significa attraversare mondi già resi familiari dalla comunicazione globale. Essere migrante è divenuta insomma connotazione universale dell'esperienza umana. Retrospettivamente, come in un esercizio fantastico di archeoantropologia letteraria, è possibile e in un certo senso inevitabile rintracciare nelle avventure di Ulisse il prototipo dell'odierna grammatica dello spostamento e dell'incontro, del fuori e della casa, dell'anelito attraverso l'altrove alla creazione di una propria dimora. Tutto è condensato nel paradigma dell'ospitalità, trasfigurato e perciò scarnificato nel confronto tra Ulisse e Polifemo.