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Dante e il simbolismo pitagorico
€ 14,99
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | StreetLib |
EAN | 9791220244961 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2021 |
CATEGORIA |
Critica e storia della letteratura |
LINGUA | ita |
Descrizione
Una delle più alte manifestazioni filosofico-scientifiche si affermava, seicento anni prima di Cristo, a Crotone per merito di Pitagora. Si impose difatti allora la filosofia del numero-idea, vanto della solare, armonica civiltà mediterranea, italica. Non si trattava pei pitagorici di reconditi e cervellotici significati cabalistici. Fu gloria di Pitagora di fare assurgere quasi a religione il numero. Pitagora, il filosofo scienziato un po' mitico, che i suoi seguaci considerarono un semidio, è celebre per sè e più che altro per la sua scuola, che continuò a lungo dopo la sua morte; e che fu mistica, iniziatica, retta dal giuramento della sacra tetractis, la quaternità. I pitagorici adoravano difatti questa divina tetrad e, costituita da 1, 2, 3, 4, la cui somma dava 10. La preghiera dei pitagorici alla Tetractis: "Benedici a noi, o numero divino, tu da cui derivano gli dei e gli uomini. O santa, santa Tetrade, tu che contieni la radice, la sorgente dell'eterno flusso della a creazione. Il numero divino si inizia coll'unità pura e profonda, e raggiunge il quattro sacro; poi produce la matrice di tutto, quella che tutto comprende, che tutto collega; il primo nato, quello che giammai devia, che non affatica, il sacro dieci, che ha in sè la chiave di tutte le cose".