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            Alla locanda de l'oste todesco. Storia del Fondaco dei Tedeschi e della comunità di Portogruaro nel Cinquecento
    
    € 30,00
                        
                        
                        
                        
                        
                        
                        
                    Dettagli
| FORMATO | Brossura | 
| EDITORE | Autopubblicato | 
| EAN | 9791221015355 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2022 | 
| CATEGORIA | Storia | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                Nel Cinquecento la città di Portogruaro cresce demograficamente e attrae manodopera dai territori posti oltre i confini della Repubblica Serenissima. Una numerosa comunità di tedeschi giunge a Portogruaro per aprirvi bottega come fornai e panettieri, locandieri e osti. I nuovi venuti sono anche carradori, facchini, dazieri e scrivani nella dogana del porto sul Lemene che proprio da loro prenderà il nome di Fondaco dei Tedeschi. Borgo San Giovanni diventa il cuore pulsante dell'economia della città e nella sua chiesa chiedono di essere sepolti i tedeschi che lasciano i loro legati alla Madonna del Rosario. Cresce il bisogno della scrittura e della conservazione dei documenti scritti a perenne memoria delle proprie fortune. Pietro Federicis, notaio che ha rogato a Portogruaro per mezzo secolo (1560/1608), ha lasciato numerosi inventari dei beni di artigiani e commercianti, maestri, medici e speziali che animavano a quel tempo i luoghi pubblici della città: la piazza, i portici, la dogana, la bottega e la locanda dell'oste tedesco Querino Groff.
            
        