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Il divieto di discriminazione fiscale nel commercio internazionale
€ 55,00
Dettagli
| FORMATO | Brossura |
| EDITORE | Giappichelli |
| EAN | 9791221117042 |
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
| CATEGORIA |
Diritto |
| COLLANA / SERIE | Studi di diritto tributario |
| LINGUA | ita |
Descrizione
Gli scambi internazionali di beni e servizi possono essere ostacolati dall'innalzamento di barriere fiscali, come i dazi? Le guerre commerciali sono una costante della Storia, ma dal 1995, a seguito dell'istituzione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, è stato codificato uno standard globale, grazie al quale è possibile distinguere (fisiologiche) disparità tra sistemi tributari di ordinamenti diversi da (patologiche) discriminazioni, realizzate per proteggere le economie domestiche a danno delle importazioni. Il divieto fissato dalla fonte principale della politica commerciale internazionale consente di intercettare misure discriminatorie eterogenee che, incidendo sulla tassazione dei consumi (e dei redditi), condizionano non solo la concorrenza commerciale tra imprese, ma anche la competizione geopolitica tra Paesi. Poiché anche nel tempo presente, di post-globalizzazione, "dove non transitano le merci, passano gli eserciti".