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Cahiers di Miserabilia - Vol. 2
€ 14,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Mimesis |
EAN | 9791222318837 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Scienze sociali Sociologia |
LINGUA | ita |
Descrizione
Parlare di miseria all'interno delle scienze sociali e dei temi di progettualità di politica urbana non è sicuramente cosa nuova e inedita. Espediente etnografico per le prime, cruccio governativo per la seconda. Due ambiti disciplinari e operativi spesso in comunicazione tra loro, laddove uno ha bisogno dell'altro per legittimarsi a trattare la miseria. Non è un caso a questo proposito che la Misère du monde di Bourdieu fosse stata sovvenzionata dalla Caisse de Dêpots, attore finanziario in prima linea sulle questioni di politica urbana e sociale francese. Ma se proprio Bourdieu nel 1993 introduceva l'idea di una miseria di posizione - o petite misère - quella cioè presa in relazione ad altre situazioni più vantaggiose, e di miseria di condizione - la grande misère - quella totalizzante, noi vorremmo altresì intendere la miseria come un processo, non per forza definitivo: quello di immiserimento per l'appunto. Non si nasce miseri ma lo si può diventare e magari si può morire miseri - o a causa di una condizione di estrema miseria. Miseria che non chiama in causa però solo delle mere vittime, prive di qualsiasi possibilità di riscatto, poichè nella maggior parte delle situazioni è dettata dal manifestarsi di una certa violenza sistemica e organizzata, che fa dell'immiserimento un proprio strumento di oppressione - si pensi ad esempio alla condizione dei e delle palestinesi, a noi contemporanea. È allora in questa cornice di discorso che si inseriscono le riflessioni e i contributi presentati in questo volume, il secondo cahier prodotto all'interno del PRIN "Miserabilia. Spazi e spettri della miseria" - volume complesso da introdurre senza rischiare di essere ridondante con quanto verrà densamente esposto nei vari contributi. L'obiettivo è quello di indagare, analizzare, mettere in prospettiva e in discussione, andare alla ricerca delle tracce della miseria, più o meno apparenti nel tempo e nello spazio - o del tutto assenti, come articolato nell'intervento di Dario Gentili. Facendo attenzione però a non cadere in una lettura né miserabilista né edulcorata, quasi celebrativa, delle condizioni di miseria come alternativa possibile a un apparato consumistico globale. Un miserabilismo che intendiamo come quel "sistema che produce miseria e poi la razionalizza perpetuando l'idea che tale miseria comprenda l'unica realtà possibile", citazione attribuita a Ron Sakolsky in "Creating Anarchy", come riportato nell'interessantissimo estratto degli Hawthorne Archive presentato in questo volume.