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Descrizione
Un viaggio nel cuore della Riforma protestante, questo studio esamina come l'opera di Martin Lutero abbia fratturato l'equilibrio tradizionale tra immanenza e trascendenza, separando nettamente la dimensione divina da quella umana. Attraverso l'interpretazione di Feuerbach, la teologia luterana emerge nella sua radicalità: Dio si mostra come irriducibile e privo di mediazioni, mentre il rapporto con il divino risulta inadeguato a conferire una reale rilevanza morale alle azioni umane. Le implicazioni politiche di questa riforma filosofica sono profonde: Lutero concepisce un potere secolare assoluto, inconciliabile con i principi del pactum medievale, e tuttavia privo di un fondamento costituente umano, sospeso tra il superamento della politica feudale e l'emergere della sovranità moderna. Senza voler sovvertire gli studi esistenti sul tema, il libro propone un contributo alla storia del pensiero politico europeo, esplorando l'emergere di importanti sviluppi filosofici al di fuori dell'opera degli autori canonici e sondando impliciti ed espliciti di una figura cruciale della nostra storia.