Gli dei inconsapevoli

In una società vagamente distopica, un uomo combatte la sua forzata solitudine utilizzando la scrittura tanto come rifugio dai soprusi e dalle proprie angosce, quanto come ricerca di sé stesso e di una verità fattuale che non sembra mai essere completamente individuabile, stretto nella morsa tra la fedeltà alla propria etica e l'istinto di sopravvivenza. Ne nasce una inchiesta pluriventennale che si destreggia tra giornalismo e satira, tra fantascienza e spionaggio nella costante necessità di trovare un compromesso che definisca il confine tra il bene ed il male così come quello tra la realtà e la finzione. La possibilità di riflettere sulla storia, il potere e la politica, come sulla natura umana, la fiducia e i rapporti personali fa apparire l'esistenza estremamente più complessa di quanto non sia effettivamente, o forse no.