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Aurore. Ai prodomi della nostra civiltà e della sua crisi
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Dettagli
| FORMATO | Brossura |
| EDITORE | Editoriale Scientifica |
| EAN | 9791223503638 |
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
| CATEGORIA |
Antropologia |
| COLLANA / SERIE | Impronte culturali |
| LINGUA | ita |
Descrizione
C'è un abisso tra l'antico greco e romano e la società contemporanea, due morfologie sociali completamente diverse. Lo sterminato patrimonio materiale e immateriale, su cui si è innestata la tradizione cristiana e giudaica, si pone a fondamento della nostra civiltà. Alcuni aspetti di questo lascito, inavvertiti dalla coscienza a essi contemporanea e forse ancora oggi poco visibili e indagati, sono prodromi e continuano ad attraversare la nostra modernità. La separazione tra politica e religione, tra politica e tradizione identitaria, tra Stato e Chiesa: Antigone di Sofocle. Forme del pensare astratto massivo proprie del diritto romano giungono fino a noi informando le relazioni economiche e sociali della modernità. La linea di pensiero Leopardi, Nietzsche, Heidegger, Severino chiama in questione la stabilizzazione egheliana della tradizione occidentale, confessando al mondo la crisi dell'Occidente e fors'anche il fallimento della civiltà della tecnica.