Ad amore perso

Giulio ha un passato difficile e una famiglia disfunzionale, vive a Padova con l'amico Filippo e il gatto Saverio, in una quotidianità fatta di sopravvivenza. Una telefonata della zia lo costringe a tornare nel paese d'origine: il padre, con cui non parla da anni, è gravemente malato. Il ritorno lo pone di fronte alla madre distante, ai ricordi d'infanzia e a un dolore mai elaborato. Il confronto con il padre in ospedale è duro ma sincero: poche parole, ma abbastanza per riaprire una ferita e, insieme, iniziare a chiuderla. Anche con la madre, tra rancori e confessioni, Giulio trova un fragile dialogo. Intanto ritrova Elisa, un amore mai davvero spento, che lo accompagna con discrezione e tenerezza. Con lei Giulio decide di lasciare il lavoro in fabbrica e di cercare una vita nuova, più autentica. Dopo la morte del padre, resta accanto alla madre e accoglie finalmente la sua umanità. Il romanzo si chiude con Giulio ed Elisa in treno verso Padova: nessuna promessa, solo la scelta di ricominciare insieme. Ad amore perso è una storia di ritorno, riconciliazione e rinascita silenziosa, un viaggio intimo nella fragilità e nella possibilità di salvarsi attraverso legami semplici ma veri.