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Coesione digitale, intelligenza artificiale e pubblica amministrazione
Protezione:
Adobe DRM
€ 19,90
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | IlSole24Ore Professional |
EAN | 9791254838693 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Economia, finanza e marketing |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
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Descrizione
Digitalizzazione e divario territoriale operano come vettori di segno opposto, sol che le politiche pubbliche di riequilibrio in termini di investimenti infrastrutturali e strumentali, rafforzamento dei servizi digitali e consolidamento competenziale del capitale umano ed il suo aggiornamento continuo, garantiscano un’effettiva coesione.
Al contrario, se risultano insufficienti (a fortiori se assenti) le misure di mitigazione e superamento del divario digitale, il primo vettore, la trasformazione digitale ed in particolare la crescente preminenza dell’intelligenza artificiale, aggiungono la propria spinta divaricatrice a quella della marginalizzazione territoriale, economica e sociale, aggravandone i già consistenti effetti sperequativi. I diversi aspetti del divario digitale possono così mettere a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi del “decennio digitale” dell’UE divenendo una “trappola dello sviluppo”. Al contrario, se può pienamente dispiegarsi la propulsione riequilibrante della trasformazione digitale essa può svolgere i propri rilevanti effetti anche nei confronti dell’attività delle pubbliche amministrazioni rendendo più accessibili quelle centrali ed i servizi da esse resi in favore di cittadini, imprese ed istituzioni dei territori periferici ed ultraperiferici (si pensi alla sanità digitale, al governo del territorio ed alla formazione a distanza).
La trasformazione digitale della pubblica amministrazione innesca altresì spinte verso l’armonizzazione e l’integrazione delle strutture amministrative e degli apparati burocratici che svolgono effetti positivi anche su quelli delle aree geografiche interne o insulari. Non si tratta, quindi, di registrare una nuova propulsione centripeta nel lungo oscillare del pendolo tra centro e periferia che connota la storia istituzionale italiana, ma di declinare in termini nuovi i concetti di autonomia e sovranità che la dimensione dell’infosfera impone.
In questa prospettiva “glocale”: interconnessione e peculiarità dei territori, rafforzamento delle strutture centrali e valorizzazione del ruolo delle istituzioni locali svolgono appieno l’effetto di calmierare le marginalità territoriali. Aree remote, zone interne e montane, territori insulari vengono recuperati in un contesto di integrazione prima affidata al solo elemento della prossimità e contiguità territoriale. Il sistema così, da policentrico e multipolare, assume progressivamente una fisionomia reticolare e (tendenzialmente) inclusiva.