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EBOOK - epub 3
La donna italiana descritta da scrittrici italiane - Librerie.coop

La donna italiana descritta da scrittrici italiane

di
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Social DRM

€ 5,99
Dettagli
FORMATO epub 3
EDITORE Paperleaves
EAN 9791255931270
ANNO PUBBLICAZIONE 2025
CATEGORIA Scienze sociali
LINGUA ita
Dispositivi supportati
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Descrizione

"le donne del nostro tempo portano ancora le impronte della servitù intellettuale delle età precedenti, esse sono delle vere liberte in fatto d'istruzione"

Nel 1890, a Firenze, si tenne L'esposizione Beatrice, chiamata così in onore di Beatrice Portinari, la musa di Dante; si trattava di una grande fiera per valorizzare la creatività femminile. Nata da una proposta della poetessa Carlotta Ferrari, l'idea venne raccolta e sviluppata da Angelo De Gubernatis. La manifestazione comprendeva esposizioni di pittura, scultura e lavori artigianali, mostre di libri, assieme a conferenze sulla donna italiana, tenute da donne, che poi vennero pubblicate in questo libro.
Le conferenze spaziano dalle donne "ideali che non appartengono quasi al mondo ed alla vita" di Dante e trecentesche, a quelle dell'Ariosto, un po' più terrene; a, attraverso i secoli: sante, regine, eroine, scienziate, attrici, fino alla donna del loro tempo.
Queste ultime rilevano i nuovi ruoli della donna nell'Italia post unitaria: Le novellatrici e le romanziere (Gemma Ferruggia), La donna nella beneficenza (Fanny Zampini Salazar), Le operaie (Carolina Invernizio), Le maestre, le educatrici (Ida Baccini); ma non può mancare La donna in famiglia (Teresa De Gubernatis) perché il ruolo di "angelo del focolare" è ancora imprescindibile.
Anche se, Le relatrici sono donne colte, istruite che scrivono libri, viaggiano, si occupano di questioni sociali, alcune partecipano attivamente ai primi movimenti per l'emancipazione femminile; sono, insomma, donne "moderne"; in questi scritti, non vogliono o non possono andare oltre i pregiudizi dell'epoca e non mettono mai in discussione che il principale contributo sociale della donna è quello di essere moglie e madre, a cui tutto il resto è subordinato, perché per la mentalità dell'epoca era ancora l'unico "lavoro" accettabile e rispettato, perché:
"la donna come persona non esiste e non può esistere; ella deve essere la figlia, la sorella, la sposa di qualcuno; dev'essere parte della personalità altrui, dell'anima altrui o non essere."
Tuttavia, qua e là, pur nello stretto ambito a cui era loro concesso esprimersi, si percepiscono i primi faticosi passi verso l'affrancamento intellettuale e sociale.