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Descrizione
La notte di Natale del 1930, nel carcere di Regina Coeli, il giovane chimico di Giustizia e Libertà Umberto Ceva si tolse la vita. Arrestato a Milano con Ernesto Rossi e Riccardo Bauer, la sua morte sollevò dubbi e accese una campagna internazionale che accompagnò il celebre "processo agli intellettuali". Nelle sue ultime parole, Ceva affermava un ideale di libertà respirato in famiglia. I genitori, Lucio e Maria, le sorelle Bianca e Adele, e la moglie Elena Valla, già collaboratrice di Gobetti, erano tutti antifascisti. Bianca Ceva fu partigiana azionista e, tra Resistenza e Repubblica, con la sorella e la cognata, grande animatrice di battaglie culturali e politiche. Attraverso carte e diari, il libro intreccia una biografia familiare che si snoda tra le generazioni, raccontando vite intense, nei giorni di pace come in quelli di guerra, dentro le trasformazioni della cultura e della politica, della scuola e dell'associazionismo, tra ideali repubblicani, socialismo e democrazia.