Anatomia di un femminicidio. Nel blu dipinto di sangue

I capelli castano chiari, quasi biondi, si allargano sul cuscino di cotone azzurro. La donna socchiude gli occhi mentre due mani forti le sfiorano le spalle lasciate nude dall'abito leggero che copre fino a mezza coscia le gambe lunghe e belle. Il torpore della droga l'avvolge in un vortice lento, quasi riposante. Come se fosse appena rientrata da una passeggiata, nella serata un po' fresca di Milano. L'ammanta il profumo leggero, delle gocce passate sui polsi, ai lati del collo e fra le gambe. La donna pare assopita, forse nella dolcezza di un sogno. Ma non lo è. In piedi, accanto a lei, la persona si sfrega le mani, palmo contro palmo, per intiepidirle. Poi le accosta al collo della donna, al viso bello, impreziosito dal trucco sottile. I polpastrelli tergono le lacrime leggere che le scivolano sulle guance.