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                    Dettagli
| FORMATO | Rilegato | 
| EDITORE | Einaudi | 
| TRADUTTORI | S. Basso, N. Gobetti | 
| EAN | 9788806246310 | 
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2020 | 
| CATEGORIA | Letteratura Critica e storia della letteratura Scienze | 
| COLLANA / SERIE | Frontiere Einaudi | 
| LINGUA | ita | 
Descrizione
                Molti dei romanzi di Ian McEwan, da "Sabato" a "Solar" fino a "Macchine come me", attingono a campi specialistici solitamente preclusi ai profani. Non vi è dunque da stupirsi se nei cinque saggi qui raccolti l'autore sceglie di sottolineare i punti di convergenza, anziché le discrepanze, fra due forme di indagine della realtà, la letteratura e la scienza, tradizionalmente ritenute distanti se non incompatibili. Se in "L'originalità delle specie" la connessione è individuata nel comune anelito alla priorità, in "Una tradizione parallela" si evidenzia la necessità condivisa di un canone di riferimento. E in "Letteratura, scienza e natura umana" è la relazione fra ciò che tutti gli esseri umani hanno in comune e ciò che li distingue, o più precisamente fra genetica e cultura, a fare da trait d'union fra i saperi. Il proliferare di credenze parascientifiche e parareligiose sul tempo dell'inizio e della fine, esplorate in "Blues della fine del mondo", dimostrerebbe una pulsione di collettività nelle cose ultime, ma è in definitiva all'Io, con le sue infinite sfaccettature in ambito letterario e neuroscientifico, che tutto si riconduce. È la penna del grande romanziere a fare di una storia di scoperte scientifiche lunga due secoli, da Darwin a Dawkins, un «sublime trionfo della creatività umana».
            
        