Tra filologia e biblioteca

Il carteggio tra Pietro Canneti - abate camaldolese a Ravenna - e Antonio Magliabechi - erudito bibliotecario dei granduchi di Toscana Ferdinando II e Cosimo III, nonché dei principi-cardinali Leopoldo e Francesco Maria de' Medici - ricco di una novantina di epistole, si inserisce nei vasti scambi culturali che la Repubblica delle lettere intesseva un po' in tutta Europa e che saranno alla base del grande risveglio culturale tra fine Sei e inizi Settecento. L'argomento della corrispondenza tocca varie tematiche, da quelle personali, soprattutto dei difficili rapporti del bibliotecario fiorentino con gli eruditi che frequentavano la corte granducale (Francesco Redi, Alessandro Segni), a quelle culturali e di respiro internazionale. Tuttavia, l'argomento principe delle lettere è rappresentato dai suggerimenti che il Magliabechi offriva al Canneti per la compilazione del catalogo delle opere del grande umanista quattrocentesco (e anch'egli monaco camaldolese) Ambrogio Traversari.