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Descrizione
«La vicenda di un unico, singolo caduto può apparire ben piccola cosa rispetto alle centinaia di migliaia di morti che provocò la Seconda guerra mondiale. Tuttavia questa vicenda individuale merita d'essere approfondita: ciò non perché riguardi un generale, ma per le circostanze in cui si svolse.» Il generale Nicola Bellomo, unico ufficiale italiano processato per crimini di guerra dopo la Seconda guerra mondiale, fu arrestato il 28 gennaio 1944, accusato di aver sparato contro due ufficiali inglesi durante un tentativo di fuga dal campo prigionieri di Torre Tresca a Bari. Il processo, condotto da una corte militare inglese, fu segnato da irregolarità e violazioni dei diritti della difesa. Bellomo fu condannato a morte e giustiziato il 11 settembre 1945. Questo caso fece scalpore anche per il fatto, certo ben noto sia alle autorità italiane sia a quelle britanniche, che Bellomo era stato il protagonista, il 9 settembre 1943, della difesa del porto di Bari dai tentativi tedeschi di distruggerlo. Questo saggio di Fiorella Bianco è un'indagine approfondita e critica su uno dei più controversi episodi dell'epoca che analizza le complessità della giustizia e della morale in un periodo di grande turbolenza storica.