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Il mio gatto mi mangerà gli occhi? e altre grandi domande sulla morte - Librerie.coop

Il mio gatto mi mangerà gli occhi? e altre grandi domande sulla morte

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€ 17,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE Il Saggiatore
TRADUTTORI A. Castellazzi
EAN 9788842826255
ANNO PUBBLICAZIONE 2020
CATEGORIA Letteratura
COLLANA / SERIE La piccola cultura
LINGUA ita

Descrizione

Quando morirò il mio gatto mi mangerà gli occhi? Se prima di morire mangio un sacco di pop-corn crudi che cosa succede quando mi cremano? I gemelli siamesi muoiono sempre nello stesso momento? Se muoio facendo una smorfia mi resterà per sempre? È vero che sugli aerei c'è uno scomparto segreto per chi muore in volo? Posso far conservare il mio corpo nell'ambra come gli insetti di Jurassic Park? Ogni domanda sulla morte è un'ottima domanda. Con "Il mio gatto mi mangerà gli occhi?" Caitlin Doughty risponde a tutti gli interrogativi possibili su cadaveri, sepolture e funerali e vi fa scoprire gli aspetti più bizzarri e inaspettati della grande livellatrice. Imparerete così che anche da morti potete fare cose molto utili come donare il sangue; che se vi viene un coccolone mentre cenate la vostra fetta di pizza ha ancora molta strada da fare e molte cose da raccontare; che la pellicola da cucina è essenziale per rendere presentabile un cadavere; che tutte le leggende metropolitane di morti a cui crescono i capelli o che si mettono a sedere nell'obitorio sono, appunto, leggende; che se volete diventare uno scheletro bello pulito dovete farvi seppellire in un terreno umido, argilloso e ricco di microrganismi, mentre se volete diventare una splendida mummia dovete scegliere un suolo arido. Con "Il mio gatto mi mangerà gli occhi?" scoprirete soprattutto un modo diverso di pensare alla morte e comincerete a vederla come un evento del tutto naturale, di cui conoscere i processi chimici e con cui avere a che fare attraverso riti meno alienanti di quelli attualmente in uso nella nostra cultura; e su cui si può anche sorridere. E, no, quando sarete morti il vostro gatto non vi mangerà gli occhi. O, almeno, non subito.