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Descrizione
Diamo per scontato che la preistoria, che l'idea di preistoria, sia sempre esistita. Invece è un'invenzione relativamente recente. E lungi dall'essere un neutro settore della scienza, è invece una narrazione sempre mutevole in cui la scoperta si mescola con la rappresentazione. Fino a una trentina di anni fa, per esempio, quando a scuola si parlava degli uomini di Neanderthal venivano descritti come dei bruti: esseri ingobbiti, violenti e dai tratti scimmieschi, troppo stupidi per sopravvivere all'irresistibile ascesa dell'Homo sapiens. Oggi invece hanno cambiato aspetto, si sottolinea la loro enorme scatola cranica, piú grande di quella di un Sapiens, e sono spesso mostrati con tratti somatici piú gentili: hanno i capelli rossicci tendenti al biondo e gli occhi chiari. Ciò è dovuto certo a nuove scoperte, almeno in parte. Ma il fatto che somiglino cosí tanto a chi queste scoperte le ha fatte non è un caso, e ci dice molto su quanto le nostre origini siano un campo di battaglia che riguarda piú il presente del passato. Questo discorso può valere per ogni periodo storico, ma vale molto di piú per un periodo di cui ci sono poche testimonianze, nessuna delle quali è in grado di parlarci senza essere interpretata. Ma le origini umane non sono una mera astrazione, né un semplice spunto per condurre degli esperimenti di pensiero o un'indagine scientifica pura. E nel nome di queste origini, dal XIX secolo ai giorni nostri, sono state formulate teorie della razza, si sono consolidati imperi fondati sulla violenza e sulla sopraffazione e sono stati compiuti orribili massacri.
«Un libro vivace che senza dubbio inquieta ma che sorprendentemente lascia alla fine un senso di speranza».
«The New York Times»
«La forza del libro di Geroulanos sta nell'ampiezza del suo sguardo. Spazia felicemente dalla pseudoscienza di Freud e Jung alle ossessioni naziste per le origini, ai dibattiti dell'Unesco sul razzismo e ai moderni filoni femministi della teoria sociale... Il problema della preistoria è ancora oggi immensamente attuale ed è necessario ricordarsi dei suoi abusi. Geroulanos lo ha fatto in modo vivido».
«The Wall Street Journal»
«Un libro vivace che senza dubbio inquieta ma che sorprendentemente lascia alla fine un senso di speranza».
«The New York Times»
«La forza del libro di Geroulanos sta nell'ampiezza del suo sguardo. Spazia felicemente dalla pseudoscienza di Freud e Jung alle ossessioni naziste per le origini, ai dibattiti dell'Unesco sul razzismo e ai moderni filoni femministi della teoria sociale... Il problema della preistoria è ancora oggi immensamente attuale ed è necessario ricordarsi dei suoi abusi. Geroulanos lo ha fatto in modo vivido».
«The Wall Street Journal»