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Dettagli
| FORMATO | epub |
| EDITORE | Einaudi |
| EAN | 9788858449899 |
| ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
| CATEGORIA |
Scienze sociali |
| LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
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Descrizione
Oggi tendiamo a vivere la tecnologia come una minaccia. Abbiamo sempre la sensazione che ci sottragga tempo, attenzione, identità, dati. E non abbiamo tutti i torti, perché in tanti casi è proprio quello che succede. I dispositivi che ci troviamo tra le mani sono progettati per condizionare i nostri comportamenti ed estrarre valore dall'utilizzo che ne facciamo. Ogni innovazione tecnologica che arriva sul mercato è avvolta da un involucro narrativo fatto di promesse, speranze e credenze. Una cornice ideologica che la innalza a dogma e richiede un'adesione totale e incondizionata. Il legame tra tecnologia e religione, del resto, non è nuovo. Se un tempo però si trattava di una fiducia ingenuamente entusiasta nel progresso, adesso questa fede ha assunto sfumature cupe e apocalittiche: la tecnologia deve salvare il mondo oppure minaccia di distruggerlo. E quindi possiamo solo accettarla supinamente o rinnegarla. Ma dev'essere proprio cosí? Non potremmo invece provare a usarla a modo nostro, disobbedendo alle regole prestabilite e spingendoci nei territori dell'imprevisto, dell'improprio, persino dell'errore? Soltanto immaginando (e praticando) soluzioni alternative, è possibile rigettare l'idea di un progresso lineare e predeterminato, oltre che demistificare le narrazioni sproporzionate e ingannevoli prodotte dall'industria tecnologica. In queste pagine Valentina Tanni esplora il lavoro di artisti, hacker, attivisti e comuni utenti che hanno scelto di ignorare «il libretto delle istruzioni» e usare la tecnologia, il digitale e la rete in modi inaspettati, radicali ed emancipatori. Perché se credere nella tecnologia oggi è un dogma, rifiutare la macchina come oracolo e come sistema di potere è un'eresia necessaria. Se la dottrina prevede una fede incondizionata, allora va smontata e derisa, mettendo in crisi il pensiero unico, e coltivando forme pratiche di scetticismo e atti insensati di disordine.