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Carzano 1917. Abbiamo vinto l'Austria-Ungheria - Librerie.coop

Carzano 1917. Abbiamo vinto l'Austria-Ungheria

€ 26,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE LEG Edizioni
TRADUTTORI I. Lampe
EAN 9788861023888
ANNO PUBBLICAZIONE 2017
CATEGORIA Storia
LINGUA ita

Descrizione

Ben pochi sanno che il paesino di Carzano, in Valsugana, è stato a un passo dal diventare uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra sul fronte italiano. Qui, il 18 settembre 1917, a poco meno di un mese dallo sfondamento di Caporetto, si svolse l'operazione di un gruppo di soldati di nazionalità slovena e cecoslovacca, appartenenti all'esercito austro-ungarico: il piano avrebbe dovuto aprire una breccia nella linea del Tiralo e condurre in breve l'Italia a Trento e a Bolzano. A concepire questo progetto temerario fu il capitano sloveno Ljudevlt Pivko, autore di questo libro scritto nell'Immediato dopoguerra. Pivko si rese protagonista di uno degli episodi più controversi e fondamentali della guerra sul fronte Italiano: la notte di Carzano, quando i reiterati tentativi del capitano di passare al nemico e, insieme, di danneggiare gli austroungarici giunsero a un soffio dall'avere un pieno e clamoroso successo. Pivko e i suoi uomini drogarono un intero battaglione bosniaco, di cui il capitano sloveno aveva il comando interinale, accordandosi con gli italiani che avrebbero dovuto attaccare a fondo, proprio nel settore di sua competenza, e puntare su Trento, il tentativo fallì e Pivko disertò. In seguito, formò il "Reparto Verde" di volontari slavi, che combattè valorosamente accanto all'Intesa. "Carzano 1917. Abbiamo vinto l'Austria-Ungheria" rappresenta oggi una pietra miliare nella memorialistica militare del primo conflitto mondiale, almeno per quanto riguarda il fronte italiano. Al di là dello stile in cui è stato scritto, che risente sia del clima dell'epoca sia del particolare impegno patriottico del suo autore, la testimonianza di Pivko è una fonte primaria di eccezionale valenza per conoscere e comprendere i complicatissimi retroscena dell'irredentismo antiasburglco all'interno dell'Impero austroungarico, del panslavismo e, infine, del troppo poco analizzato fenomeno delle "legioni slave", che combatterono a fianco dell'Intesa e che, alla fine della guerra, furono rimosse dalla memoria collettiva del conflitto. Questo libro è, in un certo senso, un'opera revisionista: il suo autore incarnò un fenomeno che la storia volle dimenticare. Oggi, a distanza di un secolo dagli avvenimenti, grazie a questo libro, quel fenomeno torna in superficie, permettendoci di valutare il conflitto con strumenti più aggiornati e con uno spirito finalmente libero da condizionamenti. Come dovrebbe essere la storia e come spesso non è.