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EBOOK - epub
Contro la caccia e il mangiar carne - Librerie.coop

Contro la caccia e il mangiar carne

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€ 8,49
Dettagli
FORMATO epub
EDITORE VandA edizioni
EAN 9788868994334
ANNO PUBBLICAZIONE 2021
CATEGORIA Scienze sociali
LINGUA ita
Dispositivi supportati
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Descrizione

Un pamphlet incisivo e fulminante quanto attuale e commovente, ritenuto ancora oggi uno dei testi fondamentali del movimento vegano. L’invito a non mangiare gli animali è un filo millenario, che va dai pitagorici agli gnostici, dai catari ai guru del veganismo contemporaneo, passando per Rousseau, Tolstoj e Gandhi: rifiuto della caccia, nonviolenza, rispetto per tutte le creature viventi, divieto di mangiar carne e derivati animali. In questo testo intenso e di altissimo valore letterario, uno dei colossi della letteratura di tutti i tempi, Lev Nikolaevič Tolstoj , espone le ragioni di una scelta che prima di tutto è etica. «Noi siamo fieri del progredire della nostra civiltà, esaminiamo con soddisfazione ciò che consideriamo suoi successi in tutte le branche della vita sociale, ma osserviamo pure che la nostra esistenza è spesso fondata sui principi più ingiusti e crudeli, e che l’umanità dell’avvenire ne parlerà con la stessa ripugnanza che noi proviamo oggi per schiavitù e la tortura, come errori di altri tempi, che la civiltà ha abolito.» «È orribile! Orribile, non solo la sofferenza e la morte di questi animali, ma il fatto che l’uomo, senza alcuna necessità, fa tacere in sé il sentimento di simpatia e di compassione verso gli altri esseri viventi e diviene crudele, facendo violenza a sé stesso. E quanto è profondo nel cuore umano il divieto di uccidere un altro essere!» «Se mangiamo la carne, bisogna anche vedere come gli animali vengono macellati.» «Eppure la signora dal cuore tenero mangia questo cadavere di volatile con l’assoluta sicurezza del suo buon diritto, sostenendo due tesi contraddittorie: la prima, che lei è così delicata, come le assicura il suo medico, che non potrebbe sopportare una alimentazione esclusivamente vegetariana; la seconda, che lei è così sensibile, che è incapace non solamente di far soffrire un animale, ma neppure di sopportare la vista delle sue sofferenze.»