Salta al contenuto

Per gli acquisti online: spese di spedizione gratuite da 25€ - Per i soci Coop o con tessera fedeltà Librerie.coop gratuite a partire da 19€.

Il lavoro una cosa «seria». Apologia della festa - Librerie.coop

Il lavoro una cosa «seria». Apologia della festa

€ 17,00
Dettagli
FORMATO Libro
EDITORE Ombre Corte
EAN 9788869481680
ANNO PUBBLICAZIONE 2020
CATEGORIA Scienze sociali
LINGUA ita

Descrizione

Quando il rapporto capitale-lavoro investe l'intero tempo di vita, quando il processo di valorizzazione pervade ogni istante dell'esistenza, non ci sono più luoghi e momenti per la festa, l'ozio, il gioco o il riso. Non solo queste attività vedono rarefarsi gli spazi in cui si possono esercitare, ma subiscono anche tutta una serie di trasformazioni che portano alla perdita dei valori e delle funzioni che le caratterizzavano, ad esempio, all'interno di modi di produzione non mercantili, di società strutturate sullo scambio simbolico, il dono e la reciprocità, sui quali si fondava la loro tenuta sociale. La festa, il gioco, il comico, il piacere, sono figure liminali della nostra cultura occidentale. Tra loro corre una parentela di non facile definizione, ma di cui si può ravvisare un tratto nel loro disagio a rapportarsi con termini quali "utile" e "serio". In effetti, utile e serio esprimono un valore opposto al senso che assumono o è attribuito ad alcune di esse. Il piacere, la gioia, il riso, il gioco, pur riscuotendo un alto livello di considerazione teorica, vengono oggi ridimensionati nella vita quotidiana e messi in secondo piano di fronte all'imperiosità dell'utile e alla solennità del serio, in quanto attributi del "pensieroso", non certo dello "spensierato". La spensieratezza, infatti - come si può leggere nei dizionari -, è spesso connotata come un difetto, una mancanza di responsabilità, una superficialità; una leggerezza, ma anche una azione da sconsiderati, superficiali e negligenti. Occorre allora rompere questo "dispositivo della colpa" per ritornare a giocare e fare festa, a oziare spensierati e a riempire di "godimento" le lotte a venire.