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Luigi XV. Un regno nel segno della libidine - Librerie.coop

Luigi XV. Un regno nel segno della libidine

€ 28,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE Il Nuovo Melangolo
EAN 9788869833328
ANNO PUBBLICAZIONE 2022
CATEGORIA Biografie
Storia
LINGUA ita

Descrizione

Succeduto al bisnonno Luigi XIV nel 1715 a soli 5 anni, quando Luigi XV sale sul trono al raggiungimento della maggiore età, fissata allora per un re a 14 anni, viene salutato dal popolo francese come il Bien-Aimé. Non gli ci vorrà poi molto per diventare un Mal-Aimé, che dopo la morte per vaiolo nel 1774 verrà sepolto alla chetichella per evitare al suo cadavere gli oltraggi del popolo parigino. Assai bello, buono d'animo, intelligente, colto, con una sincera passione per le scienze, ma timido, malinconico, introverso, irresoluto, indolente, perennemente annoiato e senza alcuna voglia di governare, sarà vittima della sua tentazione più irresistibile, la lussuria. Quando non potrà più soddisfarlo sessualmente a causa della leucorrea di cui soffre, Mme de Pompadour si trasforma nella sua mezzana e per soddisfarne gli insaziabili appetiti sessuali gli procura una giovane amante dopo l'altra, per qualche giorno o per qualche mese. Sono forse centinaia le ragazze, spesso poco più che bambine, transitate nel famigerato Parc-aux-Cedi accanto alla reggia di Versailles, alle quali insegna anche a pregare, prima di rapirne la verginità. Incostante nella scelta dei ministri, quasi sempre mediocri, lascia che a dirigere la politica del governo sia per vent'anni la Pompadour, che con la scelta scellerata di allearsi all'Austria e dichiarare guerra alla Prussia causa la rovina dalla quale la Francia non si rialzerà più. Umiliata da Federico il Grande nella Guerra dei Sette Anni, nel 1763 la Francia si vede strappare il Canada, l'India e lascia così l'Inghilterra padrona dei mari e del mondo. Sotto il suo regno non tutto va male, la Francia registra un grande sviluppo economico e vede nascere, pur se odiato dal suo sovrano, il movimento enciclopedista, che con d'Alembert, Diderot e Voltaire le assicurerà nei secoli il ruolo di faro dell'umanità. Per l'abate Galiani, "Luigi XV era un brav'uomo, che ha fatto più controvoglia che poteva il mestiere più brutto del mondo, quello di re". A finire sulla ghigliottina è l'ultima favorita, Mme du Barry, che prima di farsi tagliare la testa supplica inutilmente: ancora un minuto, per favore, signor boia.