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Luca e Andrea della Robbia. Un archetipo: storia, restauro e ricollocazione - Librerie.coop

Luca e Andrea della Robbia. Un archetipo: storia, restauro e ricollocazione

di
€ 20,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE Pacini Editore
EAN 9791254860823
ANNO PUBBLICAZIONE 2022
CATEGORIA Arte
LINGUA ita

Descrizione

«Devo confessare che al termine del restauro mi sono sentito pervaso da due sentimenti contrastanti. Il primo di velata amarezza perché, al sottoscritto, inteso come lo spettatore Lando Silvestrini, sarebbero mancate le lezioni pratiche offerte dalle due navigate restauratrici, primissime nel loro campo, Paola Rosa ed Emanuela Peiretti e quelle di Alberto Casciani, il quale, oltre a collaborare al distacco e alla ripulitura delle formelle, aveva ideato il sistema per la ricollocazione delle stesse sulla nuova struttura. E avrei dovuto fare a meno della lucidità espositiva e della pratica determinazione dell'architetto Antonella Galli, colei che aveva individuato dove inserire l'opera, studiando un'installazione che potesse esaltarla in tutta la sua bellezza. Una sensazione straordinaria quella da me provata durante i lavori: io non mi trovavo a casa, in poltrona, a vedere un servizio di Sky Arte, ma per mesi e mesi, ero lì, a guardare, ad ammirare, a imparare, da curioso, le soluzioni più adeguate e innovative. Una situazione privilegiata la mia, fantastica, che ricorderò per quanto tempo mi resterà da vivere. L'altro sentimento di cui parlavo, quello provato come Presidente è di immensa soddisfazione. Nel 2002, anno di costituzione del nostro sodalizio, l'idea mia e del compianto Carlo Bottaini era stata quella "di promuovere tutte quelle iniziative utili a valorizzare la città di Pescia ed il suo territorio", ma nessuno di noi avrebbe pensato che, grazie alle quote sociali e ai contributi della Banca di Pescia e Cascina, saremmo arrivati a finanziare il restauro di questo benedetto trittico, tanto splendido, unico e prezioso, quanto pieno di acciacchi. Ma come non ricordare il giorno in cui ebbi l'invito da S.E. il Vescovo ad entrare nella sua cappella privata dove era custodita l'opera, e il momento in cui mi esternò il desiderio di volerla trasferire in cattedrale. Era l'8 agosto 2018. E come dimenticare l'entusiastica approvazione della funzionaria della Soprintendenza M. Cristina Masdea, un'autentica innamorata della nostra città. La cara dottoressa, nostra socia onoraria, verrà poi sostituita, per raggiunti limiti di età, dalla giovane collega Elvira Altiero, anche lei costante e appassionata nella collaborazione con tutti gli addetti. Mi viene ancora un po' di batticuore nel ripensare allo slancio incosciente con cui mi impegnai con Monsignore ad accollarmi le spese di restauro pur sapendo che, al momento, in cassa ci fosse poco o niente! Ma come rinunciare, anche se in cambio di sacrifici, alla opportunità di essere ricordati per sempre come l'associazione che aveva contribuito al ritorno del prezioso manufatto all'ammirazione e alla venerazione di tutti? A questo punto, se qualcuno mi domandasse quali dei due sentimenti espressi fosse in me predominante, gli indicherei senza dubbio il secondo, perché sono un amante appassionato di Pescia, che sempre di più sta dimostrando di meritare il titolo di Città d'Arte. Quanto all'essere presidente, io sto giubilando per l'impresa, anche se, come affetto da grave bulimia restaurativa, mi sto già guardando intorno per iniziare una nuova avventura, pur sapendo che nessuna sarà mai minimamente all'altezza di quella appena vissuta.» (Dalla Premessa di Lando Silvestrini)