Il mensile di Lupo Alberto 423

È un autunno caldo, di animi infiammati e maniche rimboccate per ricominciare, per riprenderci dallo tsunami che ha travolto le nostre esistenze e la paura del futuro ancora incerto. E non servono le polemiche: bisogna avere coraggio e determinazione, soprattutto i giovani, quelli che saranno responsabili della società di domani. Quelli che inseguono ancora l'ultimo modello di cellulare, la macchina veloce, i vestiti firmati, gli aperitivi nei locali alla moda, falsi miti di una generazione che abbiamo fatto crescere nella superficialità e nel superfluo: è arrivato il tempo di scuotersi e crescere, per ritrovare ideali veri e costruirsi la vita che verrà. Ci sono stati periodi in cui i giovani andavano in piazza a scontrarsi con i padroni, altri in cui andavano al fronte a scontrarsi con il nemico, perché credevano in qualcosa di grande ed erano pronti a combattere e a morire per conquistarlo. Oggi ci sono nuovi venti di guerra, di potere, di sopraffazione verso i più deboli, perché i grandi e i potenti lottano per affermare sempre più il loro dominio e le loro ricchezze. Contro questi burattinai i giovani devono reagire, riprendersi l'impeto battagliero dei loro anni ribelli, perché il domani è in grave pericolo e le piazze e le culle vuote sono un brutto segnale per la democrazia. E il tempo corre in fretta.

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